Carla Bruni minacciata di morte e insultata pesantemente dal quotidiano iraniano “Kayhan”. Il giornale, ultraconservatore e fondamentalista, ha scritto che Carla Bruni, moglie del presidente francese Sarkozy, “merita la morte” per aver espresso sostegno alla donna iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, condannata a morte con la lapidazione per adulterio e complicità nell’omicidio del marito. Nei giorni precedenti lo stesso giornale aveva definito Carla Bruni “una prostituta”.
La diplomazia francese ha prontamente reagito: “Gli insulti comparsi sul quotidiano Kayhan e ripresi dai siti iraniani contro diverse personalità francesi, inclusa la signora Carla Bruni-Sarkozy, sono inaccettabili”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri francese, Bernard Valero. “Stiamo facendo passare questo messaggio attraverso i normali canali diplomatici”. Il direttore di “Kayhan” è nominato direttamente dall’ayatollah Ali Khamenei, che già sabato scorso aveva definito la Bruni e l’attrice Isabelle Adjani delle “prostitute francesi” per aver firmato l’appello in difesa di Sakineh.
Ecco le parole del giornale: “La Bruni merita di morire come Sakineh. L’ex modella ha avuto in passato relazioni illecite con diverse persone e ha provocato il divorzio di Sarkozy con la seconda moglie Cecilia. Il passato della Bruni mostra chiaramente il motivo per il quale questa donna immorale stia dalla parte di una donna iraniana che è stata condannata a morte per aver adulterio e per complicità nell’omicidio del marito. E, per questo, lei stessa merita di morire".
Il portavoce del ministro degli esteri aveva condannato gli insulti del quotidiano: “La Repubblica islamica d’Iran non appoggia chi insulta le autorità di altri Paesi e usa parole offensive". Aggiungendo: “Non riteniamo che usare parole indecenti e offensive sia una mossa giusta”. La donna iraniana condannata a morte ha già ricevuto 99 frustate. E’ accusata di aver avuto due relazioni extra coniugale ed è stata condannata alla lapidazione con l’accusa di coinvolgimento nell’uccisione del marito, ma la sentenza è stata sospesa in attesa di una revisione del processo.