Una pubblicità a favore dell’eutanasia è stata bloccata all’ultimo minuto su una tv commerciale australiana. L’authority di Sidney ha proibito all’ultimo minuto uno spot a pagamento che, per la prima volta in dieci anni, sfidava la legge che proibisce il suicidio assistito. Free Tv Australia, che regola il settore, ha ritirato il permesso alla trasmissione della pubblicità a favore dell’eutanasia, del costo pari a 21mila euro, con la motivazione che promuove il suicidio. Il gruppo pro-suicidio assistito Exit International, che ha prodotto il filmato, lamenta che il divieto è una violazione della libertà di parola e il diritto a sollecitare riforme di legge.
Exit International sta già preparando una nuova versione della pubblicità a favore dell’eutanasia. Nello spot un attore dall’aria emaciata parla dal suo letto delle sue intollerabili sofferenze ed esorta il governo a dare ascolto a chi desidera morire con dignità. L’eutanasia non è legale in Australia ed è un reato aiutare o dare consigli, anche attraverso pubblicità in tv, a un altra persona nel commettere suicidio. Nel 1996 il governo del Territorio del nord aveva introdotto la prima legge al mondo sull’eutanasia volontaria, che otto mesi dopo fu abrogata dal parlamento federale.