In Tunisia, gli scontri provocati dal carovita, dalla crisi economica e dalla disoccupazione hanno provocato altri 5 morti.

La situazione in Tunisia è sempre più calda. Continuano gli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine. E mentre il governo ha imposto il coprifuoco dalle 20.00 alle 5.30 del mattino a tempo indeterminato, giungono notizie di altri 5 morti. Dopo le 5 vittime di Tunisi, altre 4 persone, tra cui pare un professore universitario, avrebbero perso la vita a Douz, nel Sud del Paese e un’altra sarebbe stata uccisa a Tala.



Si tratterebbe di un giovane di 23 anni colpito da un proiettile che, essendo sordo, non ha sentito la polizia che ordinava di disperdersi. Nel frattempo, nei punti nevralgici della Capitale sono state schierate truppe armate in assetto antisommossa e i soldati hanno iniziato a presidiare la sede della tv di Stato a bordo di mezzi blindati leggeri.



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A quanto a riportato l’Ansa, il sito internet del quotidiano egiziano El Wafd ha reso noto che si stanno susseguendo voci di un ipotetico colpo di Stato. Questo dipenderebbe dal rifiuto dell’esercito di dar seguito all’ordine imposto dal presidente Ben Ali di disperdere i manifestanti. Secondo la tv Al Jazira, l’esercito sarebbe dispiegato, ma non starebbe prendendo parte ai combattimenti. In ogni caso, la Farnesina ha suggerito di «astenersi dal frequentare i luoghi di assembramento e di non uscire dopo il tramonto, se non per reali necessità».