CASO CESARE BATTISTI – Continua la polemica sul caso Battisti. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha scritto una lettera di protesta al neo presidente Dilma Rousseff, mentre i parenti dell’ex terrorista rosso confermano manifestazioni di protesta. Lorenzo Conti, figlio del sindaco di Firenze assassinato dalle Br nel 1986, ha annunciato che il 4 gennaio sarà in piazza a Firenze, davanti al consolato brasiliano
Dal Brasile, il nuovo ministro della giustizia brasiliano, Josè Cardozo, fa sapere di “non aver alcun dubbio”: il no all’estradizione di Cesare Battisti è stata una decisione “corretta”.
Lula avrebbe perciò agito “in stretta consonanza con il nostro diritto e con quanto aveva manifestato il Supremo Tribunal Federal”.
“La nostra è una decisione sovrana. Non credo che possa compromettere i nostri rapporti di profonda amicizia con l’Italia. Gli italiani sono nostri fratelli. Non c’è alcuna ragione per la quale la decisione di Lula possa essere contestata dal punto di vista della sua validità giuridica”, ha concluso.
Su questa linea anche il premier portoghese: "Tra l’Unione europea e il Brasile esiste un rapporto strategico nato nel 2007 durante un vertice Brasile-Ue. Un rapporto che verrà approfondito. Per questo, non credo che questa decisione possa modificare tale rapporto".
Intanto, su istruzioni del ministro degli Esteri, Franco Frattini, il segretario generale della Farnesina, ambasciatore Giampiero Massolo, ha convocato l’ambasciatore della Repubblica federativa del Brasile, Adhemar Gabriel Bahadina, per esprimere la "sorpresa e il rammarico" per la decisione del ministero delle Giustizia brasiliano di accogliere il ricorso di Cesare Battisti.
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano telefonerà nelle prossime ore al ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro per la concessione dello status di rifugiato politico a Cesare Battisti.