Nuovi sviluppi sulla situazione di Sakineh Mohammadi Ashtani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio e per l’omicidio del marito, in favore della quale nelle ultime settimane si è mobilitata la comunità internazionale. A quanto riferiscono alcune fonti nel Paese, la donna avrebbe lasciato il carcere di Tabriz, dove è detenuta in attesa dell’esecuzione della sentenza, per cenare sotto sorveglianza insieme ai figli. Alle domande di alcuni reporter stranieri, presenti nel momento della scarcerazione, ha laconicamente risposto di voler essere «lasciata in pace».
Ancora non sono chiari i motivi che avrebbero indotto le autorità italiane a rilasciarle tale permesso, né è stato accertato il suo ritorno in carcere.
Il tutto proprio il giorno in cui il figlio della donna, Sajjad Qaderzadeh, durante una conferenza stampa organizzata dalle autorità iraniane di Tabriz, ha ammesso apertamente la colpevolezza della madre.



 

«Mia madre è colpevole – ha ammesso Sajjad – ma voglio che la sentenza di morte sia revocata, e che la pena sia commutata». Sempre ieri la donna ha dato mandato di citare in giudizio i due reporter della rivista tedesca Bild am Sonntag autori di una lunga intervista al suo ex-avvocato, Mohammad Mostafai, che da tre anni si batte contro la sua lapidazione. Secondo Sakineh, i giornalisti avrebbero disonorato lei e il suo Paese. La vicenda, in rapida evoluzione, potrebbe essere ad un punto di svolta.



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