Il giorno dopo l’attentato che ha provocato ventuno vittime tra gli appartenenti della comunità coopta di Alessandria d’Egitto, il Papa ha dedicato l’Angelus domenicale al ricordo delle persone uccise nella città egiziana. Il Pontefice ha parlato di una «strategia di violenze che ha di mira i cristiani e che ha conseguenze su tutta la popolazione». Benedetto XVI ha poi detto di pregare «per tutte le vittime e i familiari. Incoraggio le comunità ecclesiali a perseverare nella fede e nella testimonianza di non violenza che viene dal Vangelo», ha poi continuato. Per il Papa quello consumatosi in Egitto è un «vile gesto di morte, come quello di mettere bombe vicino alle case dei cristiani in Iraq per costringerli ad andarsene, che offende Dio». Le autorità egiziane hanno respinto qualunque responsabilità . Il presidente Mubarak ha invitato la comunità musulmana e quella coopta a «serrare i ranghi contro il terrorismo».



 

Il ministro degli Esteri italiano Frattini, in un’intervista al Corriere della Sera in edicola oggi, ha parlato di «pogrom anticristiani» ai quali l’Europa deve trovare una risposta: «non possiamo fare finta che si tratti del problema di qualcun altro», ha concluso il ministro. L’attentato è stato definito «un brutto colpo per chi lavora in favore del dialogo fra le religioni da Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia, che gestisce e anima la grande moschea di Roma. I terroristi, secondo Redouane, «vogliono colpire ogni speranza di dialogo e convivenza civile»



Leggi anche

INCONTRO MELONI-DRAGHI/ Premier ed ex: cosa chiede la "competitività" Ue