La salma di Luca Sanna, il soldato ucciso da un infiltrato travestito da alleato nella base di Bala Murghab, è rientrata in Italia. Intanto, il caporalmaggiore Luca Barisonzi, il soldato rimasto ferito nello stesso attentato, ha riportato il blocco degli arti
E’ rientrata in Italia la salma del caporalmaggiore Luca Sanna, ucciso da un infiltrato travestito da alleato nella base di Bala Murghab. Ad attendere il suo arrivo, sotto una pioggia battente, sulla pista del 31 Stormo dell’Aeronautica Militare, un picchetto interforze oltre i presidenti di Senato e Camera, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, i familiari, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, e il nuovo capo di Stato Maggiore, generale Biagio Abrate.
Dopo che sarà effettuata l’autopsia, il feretro sarà trasferito alla camera ardente allestita al Policlinico Militare “Celio” di Roma, alla quale sarà possibile recarsi per rendere omaggio al soldato ucciso dalle 16 alle 19 di oggi. I funerali si terranno nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, domani alle 10. Alle esequie sarà presente anche il capo dello Stato Napolitano.
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Il militare rimasto ferito nel medesimo attentato versa in gravi condizioni. Il caporalmaggiore Luca Barisonzi ha riportato il blocco degli arti. Trasferito la scorsa notte all’ospedale di Ramstein, in Germania, è stato sottoposto a cure e accertamenti. «Confermo che la prognosi rimane assolutamente riservata. Non è stato ancora operato: si discute purtroppo sulla possibilità di fare un intervento, essendo il militare stato colpito ad una vertebra cervicale con blocco dell’utilizzo degli arti. Il neurochirurgo italiano ha insistito perché l’intervento venga svolto, in queste ore si sta decidendo», ha dichiarato il ministro della Difesa Ignazio La Russa.
Il militare era stato colpito da due colpi di arma da fuoco all’altezza della clavicola. I proiettili gli hanno con lesionato una vertebra cervicale e una toracica.