Secondo le prime indagini dopo il tragico attentato all’aeroporto Domodedovo di Mosca, il kamikaze sarebbe una donna. Come successo a marzo scorso per l’attentato alla metropolitana un’altra “fidanzata di Allah” come vengono chiamate le donne addestrate per attentati suicidi.

Con lei, sembra, anche un complice di sesso maschile. Entrambi sarebbero morti nell’esplosione causata d alloro stessi. Hanno perso la vita 35 persone e 168, tra cui un italiano, sono rimaste ferite. E’ il bilancio del terribile attentato di ieri. Dei morti, al momento ne sono stati identificati solo 25. L’italiano coinvolto, Rosario Romano, non è grave. Secondo fonti investigative russe, “L’esplosione è avvenuta quando la presunta kamikaze, con a fianco un uomo, ha aperto una borsa. L’uomo è stato decapitato dall’esplosione Non è da escludere che i terroristi intendessero lasciare la borsa con l’ordigno nella sala degli arrivi dello scalo e che l’esplosione sia avvenuta accidentalmente oppure che l’ordigno sia stato azionato con un telecomando a distanza”.



Sempre secondo gli investigatori, la matrice è caucasica: Le modalità sono quelle tradizionali dei terroristi provenienti dal Caucaso del Nord”, ossia da repubbliche ribelli musulmane come Cecenia, Daghestan e Inguscezia. Non c’è stata al momento alcuna rivendicazione ufficiale.

Il presidente russo Dmitri Medvedev ha criticato la sicurezza dell’aeroporto: "Quello che è successo dimostra chiaramente che c’è stata una violazione delle norme di sicurezza, o non sarebbe potuta  passare una simile quantità di esplosivo. I responsabili, coloro che prendono decisioni e la direzione dell’aeroporto, dovranno rispondere di tutto questo. E’ un atto di terrorismo. E’ una tragedia".



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