E’ stata una giornata di scontri sanguinosi quella di ieri nelle strade del Cairo, Alessandria, Suez, Ismaila, Porto Siad. E stamane la gente è di nuovo per le strade.

Le notizie che arrivano dall’Egitto dicono che stamattina la polizia ha ricominciato a sparare sui manifestanti, mentre da ieri l’esercito è sceso in strada per aiutare a reprimere le manifestazioni. Anche se sembra che parte dei soldati solidarizza con i manifestanti e sembra che una decisione dei generali pro o contro Mubarak sarà quella che potrà porre fine alla guerra civile di questi giorni. Mubarak che intanto è apparso in televisione per parlare alla nazione, promettendo alcune riforme economiche e licenziando il governo in carica.



Ma non è abbastanza per gli egiziani infuriati che vogliono mandarlo via del tutto. Dagli StatoiUniti è intervenuto Barack Obama, «Gli Stati Uniti sostengono il diritto di libera associazione e la libertà di esprimersi in Egitto, come in tutto il mondo: tutti i governi hanno il dovere di governare sulla base del consenso», ha detto Barack Obama, sottolineando che «gli Stati Uniti sono a fianco del popolo egiziano». «Ho parlato con Mubarak- ha aggiunto il leader Usa- dopo il suo discorso alla nazione. Il presidente egiziano ha assicurato maggiore democrazia. Ora deve essere conseguente a questi impegni».



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