Si riaccende la guerra civile tra cristiani e musulmani in Nigeria. La nuova ondata di violenza avrebbe fatto quindici vittime, secondo fonti della comunità musulmana, alcuni delle quali uccise dalla polizia. Le forze di polizia hanno accertato però solo due morti. L’area – quella di Jos, al centro del Paese – è la stessa in cui a dicembre sono morte oltre cento persone nel corso degli scontri interetnici.



«Finora abbiamo trovato 15 corpi in diversi punti della città colpita dalla violenza di ieri (sabato)», ha detto ad Agence France Presse Mohammed Shitu, leader di una squadra di soccorritori Haus. Un funzionario di un gruppo della comunità musulmana a Jos, Ahmed Garba, ha parlato di 14 morti. «Sei di loro sono stati uccisi da agenti della sicurezza. Cinque persone sono state uccise a Rusau negli scontri tra cristiani e musulmani».



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La tensione nel paese, dopo gli scontri di dicembre, è rimasta alta. Le regioni interessate sono quelle centrali della Nigeria, al confine tra le aree a prevalenza musulmana del nord e quelle cristiane del sud. Le diversità religiose si sommano poi alle dispute locali tra etnie e clan.

 

Pochi giorni fa le vittime erano state quattro, in una guerriglia accesa da alcuni cristiani per rappresaglia dopo la distruzione di un tavolo da biliardo. Stavolta pare che le violenze siano scaturite dal pestaggio di tre studenti cristiani da parte di alcuni musulmani.