Jamel, nel Land del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Germania. E’ solo un piccolo villaggio non lontano da Wismar sulle rive del Mar Baltico, fino a vent’anni fa parte della Germania Est, quella del socialismo reale. Come in altre zone dell’ex Germania comunista, si è verificato un caso che dà da pensare a sociologi ed esperti di politica.



Qua infatti abbondano i neo nazisti. Come si passi dal marxismo più ortodosso al nazismo è interessante materia di studio, nonostante il fatto che in fondo il partito di Hitler si chiamasse “Nazional Socialista”. A Jamel infatti vivono solo neo nazisti e una bella svastica fa capolino sul cartello di benvenuto quando si arriva in città. Tutti nazisti? Non proprio: una coppia, i signori Lohmeyer, giunti qui da alcuni anni, resistono, organizzando ogni anno un bel festival rock nel giardino di casa.



Jamel è il caso limite di una situazione politica che preoccupa seriamente i politici tedeschi. Nel land in questione, membri del Partito Nazional Democratico (neo nazista) siedono in parlamento dal 2006. Le sedi dei partiti democratici sono sistematicamente oggetto di attacchi: bombe di vernice, vetri rotti, scritte infamanti. C’è chi è costretto a girare con la scorta di polizia, i servizi segreti avvertono: il neo nazismo sta crescendo sempre di più nella provincia e nei piccoli centri urbani.

Ma mai nessuno avrebbe immaginato un intero paese di nazisti. Qui, a Jamel, infatti spadroneggia un certo Sven Kruger, esponente del Partito Nazional Democratico. Un personaggio talmente inquietante che di fatto è riuscito a spaventare gran parte dei residenti e farli fuggire. Di conseguenza, lui e i suoi accoliti neo nazisti hanno comprato per pochi soldi quasi tutte le case di Jamel.



Quando i signori Lohmeyer si sono qui trasferiti cercando rifugio dalla vita metropolitana, pensavano di trovare solo qualche esponente estremista. Invece hanno trovato case abbandonate, strade sporche, gruppi di skin heads che li salutavano facendo il gesto nazista. Nei boschi circostanti, bisogna fare attenzione a proiettili vaganti: qui infatti si radunano a fare corsi di addestramento armato gli abitanti. Per costoro, Jamel è una "zona liberata".

Qui si festeggia il compleanno di Hitler e quando qualcuno dei vecchi residenti non voleva saperne di andarsene, gli attaccarono delle galline morte sulla porta di casa. Una coppia che voleva trasferirsi qui, fu avvertita: "Vi bruceremo". E così fecero dando alle fiamme l’abitazione prima che potessero stabilircisi.

 

Ma i Lohmeyer non se ne andranno. Hanno fatto della resistenza a Jamel lo scopo della loro vita. Ogni anno organizzano nel giardino della loro abitazione un festival rock con la sponsorizzazione del governatore socialista del Land. Durante il festival, la polizia si dispiega in forze e fino a oggi non ci sono stati incidenti. Fino a quest’anno quando i neo nazisti hanno scavalcar le cancellate e attaccato i partecipanti al festival. Sono stati respinti ma i Lohmeyer sono a rischio: la più vicina stazione di polizia è distante 12 chilometri, circa un quarto d’or in macchina attraverso i folti boschi della zona.

Jamel intanto è diventato luogo di pellegrinaggio per i neo nazisti di mezza Europa. Quando Kruger si è sposato, recentemente, ne sono arrivati a centinaia da tutta la Germania, dall’Olanda e dalla Svizzera. Il sindaco del paese ha rinunciato a ogni speranza: "Le autorità se ne fregano" dice. "I nazisti ci ridono in faccia". Kruger intanto progetta espansione. Ha comprato diverse case nei dintorni, assume per la sua ditta di demolizioni solo gente di estrema destra.

Nega di aver alcun legame con il neo nazismo. All’ingresso di Jamel nessuno ha coraggio di togliere un cartello che reca scritto: "Paese di Jamel, libero, sociale, nazionale". Il cartello indica la distanza dal paese natale di Hitler, Braunau, e da due città tedesche oggi parte di Polonia e Russia rispettivamente: Breslau, oggi Wroclaw, e Königsberg, Kaliningrad.