In Algeria, in numerose zone del Paese, è guerriglia urbana: a provocarla, l’aumento dei prezzi di alcuni generi alimentari di largo consumo.
Proseguono le proteste, anche in forma violenta, in Algeria, a causa dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari di largo consumo di martedì: olio e zucchero, in particolare, sono aumentati del 20 per cento e si teme che venga a mancare il pane. In tutto il Paese si susseguono manifestazioni, mentre in numerosi quartieri di Algeri si sono verificati scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Lo scenario è quello della guerra urbana: auto bruiate, negozi saccheggiati, un incendio è divampato nel deposito della linea tranviaria in costruzione a Bordj El Kiffan, nella periferia est, mentre tra Belcourt e Ruisseau, nel cuore della città, sono in corso tafferugli con la polizia
A Tizi Ouzou, capoluogo della provincia omonima, decine di giovani hanno costruito barricate con cassonetti e blocchi di cemento, dando vita a rappresaglie con gli agenti e paralizzando la città.
Nel frattempo, il ministero degli Esteri italiano, sul sito “Viaggiare sicuri” mette in guardia gli italiani presenti nel Paese e «raccomanda particolare prudenza negli spostamenti all’interno di Algeri e delle altre principali città alla luce dei disordini verificatisi in vari quartieri della Capitale, di Orano e di altre città del Paese».
Dal canto suo, il ministro del Commercio algerino, Mustapha Benbada, prova a gettare acqua sul fuoco e dichiara: «iniziamo ad avere il controllo di questa crisi dei prezzi» e«troveremo una soluzione già all’inizio della prossima settimana».
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