Sequestro lampo, grazie al blitz di forze armate americane ed inglesi che sono intervenute liberando i marinai della Montecristo, la petroliera italiana sequestrata ieri mattina al largo delle coste somale. Si temeva l’usuale tempistica di questo tipo di sequestri: ci sono infatti due imbarcazioni italiane sotto sequestro dei pirati da quasi un anno, con relativo equipaggio. Questa volta si è invece deciso per il blitz militare immediato: la decisione è stata presa dopo averla concordato con il nostro ministero degli esteri. Alla notizia del sequestro, Nello D’Alesio proprietario dell’imbarcazione aveva espresso il suo timore per la sorte dell’equipaggio, raccomandandosi che si facesse di tutto per salvaguardarne la vita. Il blitz fortunatamente è andato bene: nel più classico dei modi tipico delle storie di mare, i marinai, che si erano asserragliati nella torre di comando della nave, erano riusciti a gettare in mare una bottiglia contenente le informazioni che sono state utili ai soldati per effettuare l’attacco. Gli undici pirati autori del gesto sono stati arrestati in blocco. I marinai erano in tutto ventitré, di cui sette italiani. Il ministero degli Affari Esteri, che ha seguito la situazione attraverso l’Unità di Crisi, insieme al Comando operativo interforze del ministero della Difesa, ha espresso il “suo forte apprezzamento per la brillante operazione odierna”. Il blitz è stato compiuto da militari inglesi che sono scesi sulla petroliera tramite elicotteri, mentre una nave militare americana sorvegliava tutta l’azione. Adesso si valuta l’idea di inserire su tutte le imbarcazioni mercantili che transitano in zone di mare a rischio pirateria dei nuclei militari della marina italiana, dieci in tutto composti ciascuno da sei unità. Si tratta di un accordo tra ministero degli esteri e Confitarma che dovrebbe diventare attivo al più presto. “I dieci nuclei composti da sei uomini ciascuno – ha spiegato il ministro La Russa – saranno impiegati nelle zone a rischio per la difesa del contrasto di atti di pirateria o di danneggiamento di navi italiane che richiedono questo tipo di intervento”.
Ha poi aggiunto che Confitarmarimborserà le spese di intervento militare mentre gli uomini impegnati non saranno sottoposti ad una linea gerarchica civile ma a quella militare. Previsto anche l’impiego di guardie di sicurezza private.