Steve Jobs è morto a casa mercoledì scorso, circondato dai suoi cari, alle 3 del pomeriggio a causa del tumore al pancreas che ormai si era diffuso ad altri organi. C’erano tutti, la madre Joanne e la sorella Mona, c’era la moglie Laurene e i tre figli, Reed, Erin Siena e Eve. E c’era persino Lisa, la figlia che Steve Jobs ebbe dalla fidanzata Chrisanne nel 1978. Mancava solo una persona, il padre naturale, colui che lo diede in adozione 56 anni fa e che ha scoperto della morte del figlio attraverso le condoglianze che un amico gli ha fatto. Il suo nome è Abdulfattah Jandali, ed è il padre naturale di Steve Jobs. Recentemente ha riallacciato dei contatti con la sorella del fondatore di Apple, la scrittrice Mona Simpson, ma Steve ha sempre considerato i suoi veri genitori naturali Paul e Clara Jobs, morti negli anni Ottanta. Dopo aver scoperto di essere il padre del creatore della Aplle, Abdulfattah Jandali cominciò a scrivergli delle mail, poche parole per tentare di rifarsi vivo dopo anni di assenza. Al Wall Street Journal, Jandali ha raccontato di non sapere « perché ho cominciato a scrivergli. Credo per il fatto che mi dispiaceva che fosse malato. Se ci fossimo parlati, non so cosa gli avrei detto». Ma non si sono mai parlati, e non c’è stato nessun incontro. Solo quando Jobs ha lasciato la guida dell’azienda di Cupertino per i problemi di salute, Jandali dice di aver ricevuto una e-mail contenente solo due parole: «Thank you». Adesso Steve Jobs è in un cimitero della Silicon Valley, dopo il funerale a sorpresa organizzato dalla famiglia: mentre la stampa internazionale, amici, ammiratori o semplici curiosi si stavano chiedendo dove e quando si sarebbe celebrato il funerale di Steve Jobs, la famiglia stava dando vita ad una piccola cerimonia privata. Lo ha rivelato il 7 ottobre, al Wall Street Journal, alle 15.30, una fonte informata dei fatti. La notizia è stata confermata dalla portavoce della polizia di Palo Alto, la tenente Sandra Brown, secondo la quel le esequie si sarebbero svolte fuori dalla città. La famiglia e i pochissimi intimi hanno voluto commemorare il fondatore della Apple in maniera raccolta, senza dar modo a telecamere e organi di informazioni di trasformarlo in un evento mediatico seguito da milioni di persone.
Una decisione nello stile, del resto, di Jobs il quale, evidentemente, non avrebbe voluto esser ricordato in altra maniera. La famiglia e i vertici della Apple hanno fatto sapere che non sono in programma commemorazioni pubbliche.