Meglio processati, ed eventualmente condannati alla permanenza in una comoda cella europea che liberi ma a rischio di finire nelle mani degli insorti, esser brutalmente torturati, uccisi ed esposti al pubblico ludibrio come Gheddafi. Questo devono aver pensato Saif al Islam Gheddafi, figlio del rais rimasto in vita e l’ex capo dei servizi segreti libici, Abdullah al Senussi. Pare che entrambi – a riferirlo è stato propri il Consiglio nazionale di transizione – abbiano deciso di farsi processare dalla Corte penale dell’Aja che ha emanato, nei loro confronti, un mandato di cattura internazionale per crimini di guerra. Il figlio di Gheddafi pare che si trovi in Niger, dove si è recato grazie ai tuareg che lo avrebbero scortato dall’Algeria al Paese. Intanto, dopo che il Cnt ha chiesto alla missione di rimanere in Libia almeno fino alla fine dell’anno per attendere che la situazione si stabilizzi, Al Jazeera fa sapere che la Nato potrebbe esser sostituita da una forza internazionale guidata dal Qatar. Il suo scopo sarebbero quello di contribuire alla stabilizzazione politica del Paese e ad addestrare le forze di polizia del nuovo governo libico. Il capo di stato maggiore del Paese ha ammesso – ed è stato il primo dall’inizio del conflitto – che, nel corso della missione ha inviato delle truppe di terra per dar manforte agli insorti. «Eravamo insieme ai ribelli, avevamo centinaia di uomini per ogni regione libica», ha dichiarato a margine di una riunione tra i vertici tra i rappresentanti dei Paesi Nato che hanno partecipato alla missione e i vertici del Cnt. Il generale ha anche fatto sapere che i militari del Qatar «gestivano le operazioni di addestramento e le comunicazioni», svolgendo ruolo di «collegamento tra gli insorti del Cnt e le forze Nato». Il generale ha spiegato, inoltre, che i suoi uomini hanno svolto un’operazione di coordinamento tra i membri del Cnt, dal momento che, per lo più si trattava di civili senza alcune esperienza bellica. Mustafa Abdel Jalil, presidente del Cnt, ha riconosciuto il ruolo del piccolo emirato, affermando: «il Qatar è stato un partner fondamentale in tutte le battaglie che abbiamo combattuto».
In Italia si sta valutando con quali modalità partecipare all’operazione. La missione Nato, in ogni caso, dovrebbe concludersi, ufficialmente, il 31 ottobre. Lo ha riferito l’inviato dell’Onu, Ian Martin, sottolineando come questa sarebbe la data più logica. L’Alleanza atlantica, in ogni caso, non dovrebbe partecipare alle operazioni di polizia.