Lo scrittore Roberto Saviano è arrivato tra i manifestanti di Occupy Wall Street, accolto come un eroe, due giorni dopo gli scontri con la polizia terminati con un bilancio di quasi 20 feriti e oltre 250 persone arrestate. Saviano, invitato a partecipare, ha esordito affermando: «E’ un onore essere qui. Questa protesta non è contro la legge e l’economia ma in loro difesa». Infatti, continua lo scrittore napoletano, «vi siete mai chiesti qual è l’economia che non conosce crisi? L’economia criminale. Il Pil delle mafie globali ha toccato negli ultimi anni i mille miliardi di dollari, più dei bilanci di 150 stati dell’Onu». Tra il pubblico degli indignati, ad ascoltare Roberto Saviano c’era anche Nouriel Roubini, noto economista e professore della New York University. «Qui a Wall Street – ha continuato Saviano – voi state chiedendo nuove regole. Quindi state agendo affinché le mafie non conquistino l’economia legale e impongano i loro codici di comportamento. Nelle mafie esiste una meritocrazia al contrario. Lo spietato vince sul corretto, il furbo sul talentuoso, l’apparente sul concreto, l’omertà sulla voce». Questa crisi, ha continuato lo scrittore, che è apparso anche commosso ed emozionato, «è stata generata da decenni di gestione scellerata, nei quali non si sono adottate politiche di sviluppo. Nei quali si è considerata ogni regola una zavorra per la crescita e ogni redistribuzione di ricchezza una inutile dispersione. Quando accadrà che i cittadini che non sono qui con voi capiranno che tutto questo riguarda anche la loro vita? Quando i cartelli russi attraverso società americane compreranno mezza Manhattan?» Attraverso il cosiddetto “megafono umano”, formato da una sorta di passaparola, Saviano ha continuato a parlare dei veri nemici, che sono «nell’economia criminale delle mafie, e la mafia vince perché le banche hanno abbattuto le loro difese». Poi, ha detto sempre in inglese, «le mafie attraverso il narcotraffico, il racket, l’usura producono un flusso di denaro che reinvestono nell’economia legale. Non dimenticate mai di guardare oltre la ragione sociale delle imprese, di guardare cosa regge davvero una società. Nella vostra protesta guardate all’Italia, l’Italia vi riguarda. Se crolla l’Italia crolla l’Europa, se crolla l’Europa gli USA non sono più sicuri». Quindi, ha concluso Roberto Saviano, «è tempo di scegliere quello che si sente di voler fare davvero. Dando il massimo di sé, conquistandosi i diritti prima ancora di pretenderli. Non esiste un mondo migliore, ma esiste la possibilità di migliorare questo mondo!».