Alle 9 di questa mattina, urne aperte in Spagna per le elezioni generali anticipate, e 36 milioni di aventi diritto sono chiamati al voto fino alle ore 20 di questa sera. Il candidato socialista alla guida del governo di Madrid, Alfredo Perez Rubalcaba, ha lanciato un appello per esortare i cittadini spagnoli a presentarsi il più possibile numerosi alle urne. Rubalcaba ha anche sottolineato che in queste elezioni legislative il voto «è più importante che mai». Secondo le ultime rilevazioni di “El Mundo”, i Popolari potrebbero anche arrivare al 47,6% contro il 29,8% dei Socialisti, così il leader dei Popolari Mariano Rajoy si sta avviando verso una schiacciante vittoria già annunciata contro lo sfidante Rubalcaba, ex ministro dell’Interno di Zapatero. Intanto, nella giornata di silenzio della politica prima del voto, gli indignati sono scesi nuovamente in piazza per protestare e esortare i cittadini a non recarsi alle urne: numerosi cartelli presenti per le strade delle proteste recitavano infatti “né bianche, né nulle, la soluzione è l’astensione. Non li votate”. Gli “indignados” sono scesi in piazza a Madrid e a Barcellona dove, nonostante il divieto di sit-in emesso dal sindaco Xavier Trias, i manifestanti si sono dati appuntamento in piazza Catalunya. Il voto in Spagna era previsto per il marzo 2012, ma la grave situazione di crisi generale del paese e la sonora sconfitta socialista alle recenti amministrative ha costretto a ricorrere alle elezioni anticipate. Zapatero, primo ministro del paese iberico nelle ultime due consecutive amministrazioni, è stato il simbolo stesso di un periodo storico segnato da forti contrasti principalmente con la Chiesa cattolica. Zapatero ha ricordato che già prima della crisi aveva promesso che non si sarebbe ricandidato, ritenendo due legislazioni più che sufficienti, ma certo è che con il suo abbandono finisce un’epoca storica molto particolare per la Spagna, dove si è portato avanti un processo di riforme legate essenzialmente ai matrimoni tra gay, a una maggiore liberalizzazione dell’aborto e in genere a un laicismo dai toni esasperati. Con la candidatura di Rubalcaba il Partito socialista spagnolo sperava di ribaltare i trend dei sondaggi che hanno sempre dato favorito il candidato del Partito popolare, Mariano Rajoy. A suo tempo, Zapatero aveva dato il suo annuncio concludendo con queste parole. “È necessario che il governo che esce dalle urne sia pronto ad affrontare già dal primo gennaio la situazione economica e ridurre il deficit e le responsabilità del Paese”.