Come da sondaggi e previsioni, in Spagna si è realizzata la schiacciante vittoria del Partito popolare del nuovo premier Mariano Rajoy. Nelle elezioni anticipate di ieri i socialisti ammettono quella che è la loro peggior sconfitta di sempre, dopo due mandati di governo a guida del loro ex leader Zapatero. Una sconfitta aggravata dalla gravissima crisi economica in cui si trova il Paese iberico e che ha appunto costretto alle elezioni anticipate, previste invece nella primavera del prossimo anno. Nei dettagli, il Partito popolare si aggiudica 186 dei 350 seggi, la maggioranza assoluta, mentre i socialisti ottengono 110 seggi. La sconfitta è stata riconosciuta ufficialmente dal candidato di sinistra Alfredo Rubalcaba davanti alla stampa: ha poi chiesto al suo partito di convocare al più presto un congresso straordinario per cercare di ricostruire tutto quello che è andato in frantumi sotto la guida le premier uscente, Zapatero. Per Rajoy invece l’annuncio che già da oggi si lavorerà per cercare di far fronte a una crisi che vede un tasso di disoccupazione che ha toccato il 21,5% della popolazione attiva, pur avvisando che non ci saranno miracoli. Il governo socialista è stato in carica a partire dal marzo 2004, dopo i tragici attentati alla stazione ferroviaria di Madrid, erroneamente attribuiti dal candidato popolare all’Eta e invece di matrice islamica: i socialisti al voto di pochi giorni dopo conquistarono al premiership. Cambiamento di forze anche all’interno della rappresentanza basca nel parlamento di Madrid: gli indipendentisti radicali della coalizione Amaiur ottengono tra i 6 e i 7 seggi contro i 4 o 5 che vannoa i nazionalisti baschi moderati del Pnv. Proprio un mese fa circa l’Eta, organizzazione terroristica basca, aveva annunciato la fine della lotta armata, una lotta durata più di 40 anni con circa 800 morti causati da loro. L’annunciata astensione dal voto da parte degli indignados ha portato a un effettivo aumento di chi non si è recato a votare, con un passaggio dal 26% al 28. Sono stati invece ben quattro milioni gli elettori che invece di votare socialista come alle precedenti elezioni hanno dato il loro voto ai popolari e in parte anche al partito neo comunista di Izquierda Unida. Gli altri partiti: dopo popolari e socialisti si posizionano i nazionalisti moderati catalani del Cui che ottengono tra i 13 e i 15 seggi (nella passata legislazione ne avevano dieci), quindi la coalizione di sinistra Izquierda Unida che passano ai 9 o 11 seggi contro i due che avevano in precedenza.
A seguire gli indipendentisti baschi radicali di Amaiur con 6/7 seggi e i nazionalisti bachi moderati del Pmv (4/ seggi contro sei). Tre o quattro seggi vanno infine al partito di centro Upvd che in precedenza aveva un solo seggio.