Molti commentatori cominciano a pensare che il candidato Repubblicano nella corsa alla presidenza sarà probabilmente Newt Gingrich, presidente della Camera dei Deputati dal 1995 al 1999. Non sembrano in molti a esserne contenti all’interno del partito, ma i Repubblicani sono decisi a liberarsi di Barack Obama a ogni costo e voterebbero anche il diavolo se questa fosse l’unica strada. È interessante: i due candidati Repubblicani attualmente più favoriti sono un mormone (Romney) e un cattolico (Gingrich). C’è da chiedersi cosa faranno gli evangelici di fronte a questa situazione.



Lo scorso aprile Gingrich ha rilasciato un’intervista a Daniel Burke del Religious News Service sulla sua conversione al cattolicesimo dall’originaria appartenenza alla Chiesa Battista del Sud. In sintesi, Gingrich ha detto: “La gente mi chiede quando ho deciso di diventare cattolico. Sarebbe più esatto dire che sono diventato cattolico a poco a poco, accorgendomi a un certo punto che dovevo accettare la fede che ormai mi aveva preso.”



Gingrich ha descritto la sua conversione religiosa anche sul National Catholic Register, una pubblicazione di EWTN, una rete cattolica multimediale. “La profondità di fede e storia nella vita della Chiesa cattolica diventava per me sempre più evidente”, ha detto Gingrich. “Lentamente, lungo  un decennio, la centralità dell’Eucarestia nella Messa cattolica divenne per me sempre più chiara”. Gingrich ha anche sottolineato l’influenza spirituale di sua moglie Callista, da sempre cattolica, del teologo George Weigel e di Papa Benedetto XVI.

Quest’anno Gingrich ha parlato anche al National Catholic Prayer Breakfast, evento organizzato ogni anno dai cattolici conservatori, con una larga partecipazione di pubblico. Il discorso centrale è stato tenuto da William Lori, vescovo di Bridgeport nel Connecticut e Cappellano dei Cavalieri di Colombo, e sono intervenuti anche il governatore della Virginia, Robert McDonnell e l’attivista anti-abortista Lila Rose.



Gingrich e sua moglie hanno prodotto recentemente un documentario sulla visita di Giovanni Paolo II nel 1979 al suo Paese natale, la Polonia, allora ancora sotto l’oppressione del comunismo sovietico. Gingrich ha affermato che i semi spirituali della visita del Papa hanno portato un decennio dopo alla cacciata dei comunisti dal potere.

È stata un’altra visita papale, quella nel 2008 di Benedetto XVI negli Stati Uniti, che ha portato Gingrich definitivamente nella Chiesa. Callista Gingrich, da molto tempo corista nella basilica del Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione a Washington, cantò in quell’occasione per il Papa, che poi incontrò anche Gingrich. “Per me, la presenza gioiosa e radiosa del Santo Padre fu un momento di conferma di molte cose che avevo pensato e sperimentato negli ultimi anni”. E quella sera Gingrich disse al rettore della basilica che voleva convertirsi al cattolicesimo.

In uno spot televisivo, Romney ha sottolineato di essere un mormone da sempre e di essersi sposato una sola volta. Gingrich si è sposato tre volte. Entrambi si presentano come difensori dei valori della famiglia.