In Libia, sarebbero salite a 50 le vittime della repressione dal parte delle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti.

Continuano le proteste per abbattere il regime di Gheddafi. E pure gli scontri e la repressione. Sarebbero salite ad una 50ina le vittime della violenza del regime, a quanto riferiscono fonti dell’opposizione. Solo oggi, a Bengasi, sarebbero state uccise 7 persone. Intanto, la città di Beida sarebbe fuori dal controllo di Muammar Gheddafi. Lo ha riferito Giumma el-Omami, appartenente al fruppo Libyan Human Rights Solidarity, confermato da Fathi al-Farwali del Comitato Libico per la Verità e la Giustizia. Le loro dichiarazioni non troverebbero conferma, tuttavia, da fonti indipendenti.



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La città, nel contesto delle proteste, è quella che ha pagato il prezzo più alto in termini di repressione. E’ intervenuto contro i manifestanti, infatti, un battaglione delle forze speciali appartenente al figlio del colonnello Gheddafi, Hamis. La ferocia con cui ha agito ha sconvolto le milizie ordinarie a tal punto da convincerle a schierarsi con i manifestanti. Nella città sono stati impiccati tre poliziotti. «Sono profondamente preoccupato dalle notizie delle violenze in Bahrein, Libia e Yemen. Gli Stati Uniti condannano l’uso della violenza da parte dei governi nei confronti dei pacifici manifestanti di questi paesi», è stato il commento di Obama.



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