Un museo a forma di fiore di loto. La nuova infrastruttura iconica di Singapore, l’ArtScience Museum, ispirato ai petali della corolla acquatica e integrato con il resort Marina Bay Sands, ha aperto le porte in questi giorni. La struttura, composta da «dieci dita», è stata pubblicizzata come la «Mano accogliente di Singapore» che si apre ai cieli. Il suo architetto Moshe Safdie ha dichiarato al network Channel News Asia: «Queste forme che puoi leggere dall’esterno sono chiamate da alcuni “loto” e da altri “mano di benvenuto” e sono le stesse forme delle stanze all’interno.
A causa della sua geometria ogni stanza è unica e ha una forma leggermente differente». Non a caso, l’attrazione principale nell’ArtScience Museum sarà la stessa costruzione. «Singapore ha un grande museo d’arte, un centro per la scienza, ma quello che non ha è un nuovo tipo di museo che mette insieme l’arte e la scienza», ha osservato l’architetto Safdie, che lo ha descritto come una struttura che esprime «lo spirito proiettato verso il futuro e ottimistico proprio di Singapore».
Comprendendo una galleria da oltre 6mila metri quadrati che si estende su tre piani, il museo ha 21 gallerie ed è circondato da uno specchio d’acqua riflettente con fiori di loto. Due terzi dello spazio delle gallerie si trovano nel seminterrato e il resto in una serie di spazi all’interno della struttura a forma di fiore, che nel suo punto più alto raggiunge i 60 metri. L’edificio utilizza una luce naturale che confluisce nelle gallerie.
L’acqua piovana è incanalata verso il basso dal tetto attraverso il centro di una struttura a quattro piani. Il museo intende mostrare che i processi creativi tra arti e scienze possono essere simili. E ai due piani superiori si trova l’esibizione permanente di ArtScience, che è divisa in tre gallerie: Curiosità, Ispirazione ed Espressione. Diversi schermi interattivi consentono inoltre ai visitatori di cogliere continuamente i rimandi tra arte e scienza.
Il direttore del museo, Tom Zaller, ha dichiarato che il museo è uno spazio in evoluzione. «Il museo non è mai completo, non avremo mai finito con questo spazio, non avremo mai finito con l’intero luogo, è un museo costruito su un concetto – ha osservato Zaller -. Ma questo non significa che il contenuto, le pareti fisiche o il testo che è scritto sul muro sarà ogni volta lo stesso. Continueremo a cambiarlo mese dopo mese. Arriveranno delle nuove esibizioni, diversi tipi di mostre dalle belle arti alla cultura pop».
Per l’inaugurazione il museo mette in vetrina Genghis Khan, uno degli uomini più potenti della Mongolia del 13esimo secolo. L’esibizione rappresenta oltre 200 tesori rari mai visti fuori dalla Mongolia. L’esposizione proseguirà per due mesi prima di fare ritorno negli Stati Uniti. In vetrina ci saranno anche alcuni modelli della Macchina volante di Leonardo da Vinci, le cui opere non potevano mancare visto l’intento dichiarato di coniugare arte e scienza.
E spiccheranno anche i ritrovamenti archeologici della dinasta del nono secolo dei Tang, sia come parte della mostra «Naufragio: i tesori dei Tang e i venti monsonici», sia attraverso esibizioni che tracceranno la Via della seta. L’esperienza si estende anche fuori dal museo, con una luce e uno spettacolo acquatico che include l’utilizzo di schermi liquidi e laser vibranti e multicolori di grande potenza. Lo spettacolo, che racconta una storia sulla vita, è allestito da LaserVision e include l’utilizzo come mezzi di comunicazione di laser, schermi d’acqua giganti e altri strumenti. L’evento è accompagnato da una partitura originale del compositore e arrangiatore di Singapore, Iskandar Ismail.
Il fondatore e amministratore delegato di LaserVision, Paul S. McCloskey, ha dichiarato che è uno spettacolo ideato per essere onnicomprensivo e per evocare emozioni nel pubblico: «E’ uno show con una canzone. E quindi sì, è spettacolare, ma è anche pensato per farti desiderare di stringere la mano al tuo partner, o se siete da soli, al partner di qualcun altro». Lo spettacolo gratuito di 13 minuti, chiamato «Wonder Full» («pieno di stupore», ma anche «meraviglioso»), si terrà in orario notturno.
(Pietro Vernizzi)