I cristiani di Karnataka (Indi) scenderanno in piazza per chiedere il ritiro del “rapporto sulle violenze anticristiane”, ritenuto «falso e ingiusto».

Il “rapporto sulle violenze anticristiane” che si sono registrate in Karnataka, nell’India sud-occidentale, nel 2008 non convince i soggetti chiamati in causa nel documento. Che, anzi – riferisce l’agenzia di stampa Fides -, lo rigettano completamente. Il Rapporto redatto e pubblicato nei giorni scorsi dalla Commissione di inchiesta guidata dal giudice in pensione B. K. Somashekara, è stata definita dai diretti interessati «falso e ingiusto»; negherebbe, infatti, ogni implicazione degli estremisti indù e le responsabilità del governo del Karnataka, guidato dal Baratiya Janata Party (BJP), un partito nazionalista indù.



Per questo migliaia di cristiani di tutte le confessioni hanno deciso di scendere in piazza il 5 febbraio a Bangalore, per protestare pacificamente e chiedere che i propri diritti vengano rispettati. La manifestazione si snoderà per le vide della città a raccoglierà, oltre che cristiani, musulmani e indù moderati. «Si tratta di una fondamentale difesa della giustizia e dei diritti dei cristiani. Dobbiamo far sentire la voce del dissenso che sale dalla società civile. Chiediamo che il Rapporto venga ritirato e sostituito con una nuova indagine imparziale», ha dichiarato a Fides Joseph Dias, attivista cattolico del “Christian Secular Forum”, e fra coloro che sanno messo in piedi l’iniziativa.




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«Altrimenti – ha aggiunto – si rischia che i movimenti estremisti indù, che vogliono eliminare la presenza cristiana dalla società indiana, finiscano per avere la meglio, con l’appoggio delle istituzioni». I cristiani, nel Paese, non solo subiscono vessazioni di ogni genere, ma vengono accusati ingiustamente di farle subire ad altri: «da un lato hanno subito, e continuano tutt’oggi a subire, attacchi e aggressioni, nell’indifferenza generale; dall’altro vi sono oltre 300 casi di denunce contro i cristiani, registrate presso i tribunali del Karnataka, che li accusano di conversioni fraudolente e di violenze. Chiediamo che questi procedimenti, basati su accuse totalmente false, vengano immediatamente cancellati», spiega Dias.



 

«In Karnataka e negli altri stati indiani dove il partito è al potere, le violenze anticristiane sono nettamente aumentate», conclude. E, in effetti, ricorda l’agenzia di stampa religiosa, «Nel 2008, durante una ondata di violenze, si contarono in Karnataka oltre 113 attacchi anticristiani in 29 distretti. Negli ultimi due anni si sono registrati nello stato altri 138 episodi di violenza contro persone, luoghi o istituzioni cristiane».