Un professore tedesco cinquantenne donò il proprio seme a una coppia lesbica. Fu un gesto di generosità, così lo intendeva lui, dopo aver letto un annuncio su un giornale in cui una coppia di donne cercava donatore per avere un figlio.
Lui, Klaus Schröder, si fece avanti: era il dicembre 2005 e dopo la nascita del piccolo era solito recarsi una volta al mese a trovarlo e si offrì anche di pagare le spese per il suo battesimo. Tanta generosità adesso gli si ritorce contro: secondo la legge tedesca infatti il padre biologico ha sempre l’obbligo di provvedere economicamente a «suo figlio» finché quest’ultimo è minorenne. Il diritto di famiglia impone al padre biologico di pagare non meno di 270 euro al mese a meno che un nuovo compagno della madre reclami lui la paternità legale del bambino.
Ed ecco che le due donne hanno fatto pervenire adesso una bella lettera del loro avvocato in cui si intima al donatore di provvedere al mantenimento della creatura: lo impone la legge, no?
L’avvocato della coppia omosessuale ha inviato una lettera al professore nella quale gli chiede la copia della sua dichiarazione dei redditi per stabilire qual è la cifra esatta che Schröder deve pagare per il mantenimento del bambino. L’ingenuo professore adesso sembra essersi svegliato e voler dare battaglia in tribunale: vuole trasformare il suo caso in battaglia giuridica per cambiare la legge. Ma per gli specialisti ci sarà poco da fare: la legge tedesca obbliga anche ai padri biologici, qualora il figlio lo chiedesse, di rivelare la propria identità.