Jenny Marie Spain, una 23enne inglese, è stata trovata morta in un’auto piena di vapori a fianco di uno sconosciuto che avrebbe incontrato online.

I cadaveri di Spain, originaria di Deptford, una località di Londra, e di Mark Wayne Searle, 37 anni, da Hailsham, nell’East Sussex, sono stati rinvenuti riversi sui sedili posteriori di una Ford Ka da una donna che stava portando il suo cane a passeggio a Chalfont St Giles, nel Buckinghamshire. Un messaggio scritto a mano lasciato sul parabrezza dell’auto, trovata in una sperduta stradina di campagna, ammoniva i passanti sui rischi dei gas tossici. Jenny Marie era una docente della Chace Community School di Entfield, il quartiere più a nord di Londra.



– Spain insegnava nella scuola dal luglio 2009, dopo essersi laureata in matematica alla Brunel University e avere svolto un master di perfezionamento sempre in matematica al St Mary’s Università College. Sulla duplice morte è stata aperta un’inchiesta, coordinata dal magistrato del Buckinghamshire, Richard Hulett. Come scrive il quotidiano inglese Daily Mail, la polizia sta trattando la vicenda come un caso «senza spiegazioni ma senza sospettati». Per precauzione, gli ufficiali in un primo momento avevano sigillato l’area attorno alla scena del suicidio, Botrells Lane, che si trova vicino alla casa del cantante degli Oasis, Noel Gallagher, e aveva evacuato i residenti.



In seguito gli agenti hanno stabilito che non c’era alcun rischio di contaminazione all’esterno dell’auto, che sembra appartenesse a Spain. Il personale dell’ambulanza ha indossato maschere antigas per rimuovere i corpi della coppia. E come ha rivelato una fonte della polizia, «tra i due non c’è nessun legame evidente. Stiamo indagando per scoprire se i due si conoscessero da tempo. L’auto era in fondo a un piccolo sentiero fuori mano per chiunque.

I due evidentemente non volevano essere trovati». Gill Sutton, 69 anni, un insegnante in pensione che vive nella zona, ha dichiarato: «Gli esperti hanno impiegato tre ore per controllare l’atmosfera prima di permettere che i residenti ritornassero alle loro abitazioni». La donna che ha compiuto la macabra scoperta è stata portata in ospedale per un controllo, dopo che era venuta a contatto con i vapori all’interno dell’auto.



– Le circostanze della morte della coppia sono simili a quelle di Joanne Lee, 34 anni, e Steve Lumb, 35 anni, che si erano incontrati on-line e si erano suicidati in un’auto riempita di vapori a Braintree, nell’Essex, lo scorso settembre. Ma un patto suicida simile a quello di Spain e Searle era stato stretto in novembre anche da due gemelle australiane che si erano sparate a vicenda con delle pistole mentre si trovavano a Denver, negli Usa. Mettendo a segno il loro tragico piano in un poligono di tiro.

Una delle due sorelle, Kristin Hermeler, era morta all’istante, mentre l’altra, Candice, era sopravvissuta nonostante una grave ferita alla testa. Le sorelle 29enni si trovavano negli Usa da cinque settimane per uno scambio culturale. La gemella sopravvissuta al patto suicida, appena è stata in grado di parlare, ha fatto sapere agli agenti Usa che non intendeva dire loro perché avessero compiuto un simile gesto. Quando gli agenti di polizia erano arrivati al poligono una delle due sorelle, morta poco dopo, era stesa sulla schiena mentre un dipendente della struttura stava tentando di rianimarla.

L’altra gemella era seduta a terra e, come sottolinea il rapporto della polizia, «l’agente aveva notato una ferita da arma da fuoco nel centro della fronte».

Ancora più recente uno strano patto suicida avvenuto a metà di febbraio a Rockhampton, cittadina australiana del Queensland, nel corso del quale sono morti una donna e il suo figlio adolescente. I cadaveri di Tiffany Lee Camm, 39 anni, e di suo figlio Aiden Colbourne, 19 anni, sono stati trovati in un garage riempito di gas. A fare la scoperta è stata Chantelle Colbourne, la figlia 18enne di Camm. I due avevano annunciato di volersi suicidare perché Aiden rischiava la galera dopo essere stato accusato di coinvolgimento in una rapina armata. Per chi attraversa un periodo di depressione esiste un call center offerto dalla sede italiana dell’associazione di volontariato Samaritans, contattabile al numero verde gratuito 80086.00.22 o attraverso il sito web www.samaritansonlus.org.

(Pietro Vernizzi)