Scenari apocalittici. Un allarme lanciato già almeno un anno fa. Le Isole Marshall, uno dei tanti splendidi atolli che impreziosiscono l’Oceano Pacifico, potrebbero affondare, sommerse dalle acque. E’ un allarme talmente inquietante che ha visto l’interessamento anche dell’assemblea generale delle Nazioni Unite.



A lanciarlo fu, nel 2010, Kaminaga Kaminagam coordinatore degli studi sui cambiamenti climatici nelle Isole Marshall. “Il cambiamento climatico in atto” aveva detto allora “sta creando una situazione drammatica in continuo peggioramento. Il livello delle acque dell’Oceano Pacifico continua ad alzarsi e le onde potrebbero dividere il territorio in due parti sperate, allagandone una larga porzione”.



Il problema ha aperto un dibattito inedito all’interno delle Nazioni Unite. Il suo regolamento infatti non prevede “la scomparsa di nazioni”. Cioè: se davvero le Isole Marshall dovessero scomparire, il posto all’ONU rimarrebbe comunque? Ma il problema è ben maggiore, dato che in quelle isole vivono 62mila persone. Dove potrebbero andare? Gran parte poi del territorio nazionale delle Isole è composto dal mare, dove gli isolani pescano il pesce che permette la loro sopravvivenza. Chi si impadronirebbe di quella ricca fetta di mare pescoso?

Le Isole Marshall hanno comunque una storia tragica dietro di sé oltre a questo nuovo problema. Scoperte nel 1529 da marinai spagnoli, erano sempre appartenute alla Spagna fino a quando furono vendute, nel 1884, alla Germania. Persa la Prima guerra mondiale le Isole vennero affidate al Giappone che le governò fino a quando a sua volta venne sconfitto nella Seconda guerra mondiale.



Da allora passarono sotto l’amministrazione degli Stati Uniti che ne mantenne il controllo fino al 1979 anche se l’indipendenza reale sarebbe stata riconosciuta solo nel 1986. Ed è proprio durante l’amministrazione statunitense che le Isole Marshall vivono un periodo terribile. Qui infatti vengono tenuti la bellezza di 67 test nucleari, incluso quello che è stato definito il più potente test atomico mai eseguito dagli americani. Già nel 1956 le Isole Marshall venivano definite il posto al mondo con la più alta concentrazione di radiazioni nucleari.

Ma le Isole Marshall non sono le sole isole al mondo a rischi do scomparire, sommerse dalle acque. Altri arcipelaghi a rischio sono ad esempio le Maldive. Qui, il punto più alto sopra il livello del mare è solo di circa dieci metri. Anche una semplice ondata può causare dei problemi ai residenti. A rischio anche l’isola di Tuvalu, tra le Hawaii e l’Australia, abitata da 11mila persone.

Si calcola che l’isola sarà completamente sommersa dalle acque entro 50 anni. Di fatto, non c’è soluzione al problema. Il livello delle acque negli oceani è da sempre soggetto a cambiamenti, e nello stesso modo in cui alcune isole vengono sommerse, altre ne spuntano all’improvviso o quasi dagli oceani.