In una serie di dichiarazioni rilasciate al quotidiano Il Sole 24 Ore, Walter Veltroni si lamenta della latitanza della sinistra su Gheddafi e quanto sta accadendo in Libia. ”Mi fa impressione vedere che nelle coscienze di centrosinistra, Gheddafi non susciti la stessa indignazione provata e manifestata contro dittatori cileni o argentini. E che non vi sia la stessa partecipazione verso i ribelli libici come ci fu per le guerre dell’Iraq e dell’Afghanistan” ha detto l’ex segretario del Pd.



Continuando a dibattere di questo tema, Veltroni ha aggiunto: ”Mi rendo conto che ora non c’e’ più un Bush da contestare e non siamo più dentro a una schematica ripartizione di ruoli” ma, spiega, ”diventa un errore enorme non avere il coraggio di manifestare per stare dalla parte di chi si ribella”. Ma non è una critica al Partito democratico: ”Il Pd è stata l’unica forza politica a reagire anche con una manifestazione”. Gli assenti sono altri, dice: “Mi sorprende l’assenza di sindacati, associazioni, movimenti”. Veltroni ha criticato anche l’operato del governo: ”L’Italia ha gestito malissimo questa vicenda a cominciare dalle parole di Berlusconi che non voleva chiamare Gheddafi per non disturbarlo. Il governo ha impiegato molto tempo per arrivare a dire quello che oggi dice il ministro degli Esteri Franco Frattini, cioè che Gheddafi è over. Temo sia troppo tardi”.



L’allarme immigrazione lanciato dal ministro Maroni? “‘L’allarme è eccessivo ma il problema è reale e l’Europa non può lasciarci soli a fronteggiare un’emergenza umanitaria. Noi non siamo solo l’Italia. Noi siamo la punta dell’Europa verso il Mediterraneo”.

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