Tripoli annuncia il cessate il fuoco. A sorpresa, dopo i bombardamenti su Misurata e la minaccia di attaccare “casa per casa” i ribelli a Bengasi, Gheddafi annuncia lo stop agli attacchi. Gheddafi si dice anche pronto a rispettare la risoluzione che l’ONU ha approvato questa notte e che prevedeva l’uso della forza militare per proteggere i cittadini di Bengasi.
La Francia, proprio questa mattina, aveva dichiarato di essere pronta ad attaccare le forze fedeli a Gheddafi nel giro di poche ore. Il nostro governo, mettendo a disposizione le proprie basi per eventuali incursioni sulla Libia, dichiarava altresì di non voler partecipare militarmente ad attacchi contro il paese africano. Una situazione caldissima: nelle prime ore dopo la risoluzione Onu, Gheddafi aveva minacciato di “scatenare l’inferno” nel Mediterraneo qualora forze militari avessero attaccato. Adesso il cambiamento. Un corrispondente della Cnn ha dichiarato di aver ricevuto una chiamata dal figlio di Gheddafgi, Seif che gli avrebbe detto: “Abbiamo deciso di cambiare tattica su Bengasi. L’esercito non entrerà in città. “Prenderà posizione attorno al bastione dei ribelli”. La ragione di questo cambiamento di tattica “è che si aspettano un esodo umanitario. La gente avrà timore di ciò che potrà accadere e Seif Al-Islam ha detto che l’esercito andrà lì per aiutarli a uscire dalla città”.
Tripoli, che si è detta pronta a un cessate il fuoco, ha fatto sapere che «la risoluzione traduce un atteggiamento aggressivo della Comunità internazionale, minaccia l’unità della Libia e la sua stabilità». Quindi poco fa la comunicazione del ministro degli esteri libico, Kussa. Stop ai combattimenti, proteggere i civili in linea con quanto richiede la risoluzione Onu sulla no fly zone, uno stop che è da vedere quanto durerà e se durerà realmente.