Il Vaticano è intervenuto sull’uccisione del ministro per i Problemi delle minoranze religioen pakistano, che si era espresso a favore della liberazione di Asia Bibi e contro la legge sulla blasfemia.

Poche ore fa il ministro per i Problemi delle minoranze religiose pakistano, Shabbaz Bhatti, è stato brutalmente assassinato. A freddarlo, crivellandolo con 30 colpi, un commando di estremisti islamici. Il ministro si era speso per la liberazione di Asia Bibi, e contro la famigerata legge sulla blasfemia sulla base della quale è stata incarcerata. Pche settimane prima, la medesima sorte, per le stesse ragioni, era toccata al governatore del Punjab.



Il Vaticano è intervenuto sulla vicenda «L’assassinio del ministro pakistano per le minoranze, Shabbaz Bhatti, è un nuovo fatto di violenza di terribile gravità. Esso dimostra quanto siano giusti gli interventi insistenti del Papa a proposito della violenza contro i cristiani e contro la libertà religiosa in generale», ha dichiarato il direttore della sala stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi.



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«Bhatti – ha aggiunto – era il primo cattolico a ricoprire un tale incarico. Ricordiamo che era stato ricevuto dal Santo Padre nello scorso settembre e aveva dato testimonianza del suo impegno per la pacifica convivenza fra le comunità religiose del suo Paese».

 

La nota della Santa Sede si conclude con un auspicio. «Alle preghiera per la vittima, alla condanna per l’inqualificabile atto di violenza, alla vicinanza ai cristiani pakistani così colpiti dall’odio, si unisce l’appello perché tutti si rendano conto dell’urgenza drammatica della difesa della libertà religiosa e dei cristiani oggetto di violenza e persecuzione».