Un problema di natura tecnica, e non un colpo dei governativi andato a segno, sarebbe la causa della caduta del caccia statunitense. I due piloti sarebbero stati tratti in salvo dai ribelli.
Sarebbe stato un guasto di natura tecnica, e non un colpo delle batterie antiaree dei governativi andato a segno, la causa che ha fatto precipitare il cacciabombardiere statunitense nel nord est della Libia. E’ quanto rivela un corrispondente del quotidiano britannico Telegraph su twitter. L’aereo, è stato precisato, è un caccia F-15 Eagle. Si è trovato in avaria nel corso di un bombardamento di Bengasi. I due piloti a bordo avrebbero fatto in tempo a paracadutarsi fuori dal velivolo. Starebbero bene. I ribelli li avrebbero tratti in salvo e condotti in un luogo sicuro, lontano dalle forze leali al colonnello Gheddafi che li avrebbe potuti catturare.
Oggetto dei raid aerei effettuati nel corso della notte, diversi elementi delle forze di difesa libiche. In particolare, sono stati effettuati bombardamenti a Tripoli e Sirte. Da Bab al-Aziziya, nella zona in cui si trova il bunker di Gheddafi e in cui nella notte scorsa sarebbe stato colpito un palazzo ospitante un centro di comando delle forze governative, si sono uditi i colpi della contraerea. Nella medesima zona, si avvicendano gruppi di persone a fungere da scudi umani. Si tratta di civili: uomini, donne e bambini. Alcuni di loro sarebbero volontari, altri sono stati rapiti e costretti con la forza a stare nei nell’area dei bombardamenti. Allo stesso scopo pare che siano stati impiegati alcuni giornalisti stranieri, radunati vicino al bunker con la scusa di far constatare loro la situazione.
II VIDEO DELL’AEREO PRECIPITATO – CLICCA >> QUI SOTTO