Le proteste stanno attraversando anche la Siria. Dopo i 9 morti di ieri notte, oggi le forze di polizia hanno nuovamente attaccato i manifestanti, provocando nuove vittime innocenti.
Anche la Siria è attraversata da un’ondata di rivoluzioni, da almeno una settimana. Nella notte tra martedì e mercoledì la forze dell’ordine hanno caricato la folla radunata presso la moschea di al Omari di Daraa, a 120 km a sud di Damasco, il centro delle proteste. Sono 9 i morti dell’attacco. Un nuovo assalto si è verificato oggi pomeriggio, nel corso di nuove proteste nel medesimo luogo, mentre si stavano celebrando i funerali delle vittime precedenti. Si tratta di altri sei morti, tra cui un medico che si era recato nella zona per prestare soccorsi ai feriti, due donne e un bambino.
Nel corso delle proteste precedenti, ha perso la vita anche un bambino di 11 anni, morto soffocato all’interno della moschea a causa dei gas lacrimogeni lanciati dalla polizia. I poliziotti in questi giorni avrebbero agito tagliando i cavi della corrente elettrica, usando i lacrimogeni e sparando. Nel frattempo, il governatore della provincia di Daraa, Faisal Kolthoum, è stato indotto alle dimissioni.
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