La Siria è in attesa del discorso del presidente. Assad potrebbe annunciare alcune riforme costituzionali e la fine dello stato di emergenza che conferisce speciali poteri alla polizia.

In Siria, attualmente, vige un’apparente calma e si attende lo svolgimento della situazione. L’opposizione nutre profonda insofferenza, specie dopo che ieri, nel corso dei violenti scontri a Daraa e Latakia, ci sono state altre 12 vittime, che si assommano alle oltre 150 di tutta la settimana. Vittime di cui il governo nega ogni addebito, ricusando le accuse di aver posto dei cecchini sui tetti per sparare ai civili, ma che imputa a gruppi armati che avrebbero rubato armi nei negozi, costringendo la polizia a reagire.   



A quanto riferiscono fonti ufficiali del regime, come ha riportato l’emittente Al Arabiya, le autorità sarebbero intenzionate a modificare l’articolo 8 della Costituzione che, di fatto, rende il Baath il partito unico al potere. In pratica, il regime promette di riformulare la legge in vigore sui partiti. Intanto c’è grande attesa per un discorso di Assad alla nazione. Stando alle dichiarazioni del consigliere di Stato, Boussaina Shaabane, Assad si rivolgerà al popolo siriano spiegando la situazione e chiarendo quali riforme intende condurre nel paese. La decisione di revocare lo stato di emergenza, che conferisce speciali poteri alle forze dell’ordine, in vigore dal 1963, poi, «è stata già presa», dice Shaabane.



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Nel frattempo, la rete degli oppositori al regime, lancia appelli, specie su internet e i social network, per lo sciopero generale. In particolare, l’appello farebbe seguito all’accusa dei 12 morti che, secondo l’opposizione avrebbe causato il regime. Intanto i regime ha deciso di rilasciare Diana Jawabra, attivista antigovernativa il cui arresto aveva scatenato proteste a Daraa. Sono stati rilasciati anche 16 attivisti che avevano chiesto la liberazione dei detenuti politici incarcerati assieme a 15 bambini che erano stati sorpresi a scrivere graffiti anti-governativi sui muri della loro scuola.