Continuano le violenze contro i manifestanti in Siria. Mentre si attende il discorso alla nazione  del presidente, le vittime della repressione sarebbero salite e 150.

Ancora scontri in Siria tra gli oppositori al regime e le forze di sicurezza. Gli agenti, oggi, avrebbero aperto il fuoco su centinaia di manifestanti che stavano protestando contro le leggi di emergenza in vigore a Daraa. A quanto riportato anche dall’emittente Al Jazeera, centinaia di persone sarebbero scese in piazza contro il partito Baath, mentre i carri armati circondavano la città. Sono, quindi, saliti a oltre 150 i morti provocati nel corso delle proteste dell’ultima settimana.



La popolazione attende il discorso con il quale il presidente Bashar Al-Assad dovrebbe annunciare la fine dello stato di emergenza che conferisce poteri speciali alle forze dell’ordine e riforme costituzionali, che impediscano al Baath di essere, di fatto, l’unico partito e che introducano libertà di informazione. «La decisione di abrogare la legge di emergenza è stata già presa ma non so quando verrà applicata», aveva dichiarato in precedenza Boussaina Shaabane il consigliere del presidente Al-Assad. Anche il primo ministro Mohammed Habash  ha chiesto al presidente di riferire al più presto, nel corso di una seduta del parlamento notturna.



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