Gheddafi, contro i civili di Zawyia, in mano agli insorti, ha scatenato i carri armati che hanno aperto il fuoco sulla folla. Si è verificata l’ennesima strage.

Gheddafi,  con folle lucidità, non retrocede di un millimetro, prosegue nella sua brutale controffensiva e implementa il livello di violenza nella repressione degli insorti. Le milizie fedeli al rais hanno scatenato i carri armati contro la folla, a Zawyia, 60 chilometri a ovest di Tripoli. E’ strage. I mezzi blindati hanno aperto il fuoco sui civili. La città è ormai in mano agli oppositori al regime, ma è circondata dai filogovernativi. Sono stati usati, contro i cittadini presenti sulla piazza centrale della città, anche i mortai.



Le milizie fedeli a Gheddafi, composte in gran parte da mercenarie, continuano ad ammazzare senza pietà i cittadini per le strade. L’assedio sarebbe guidato da due battaglioni, di cui uno sarebbe un corpo d’elite comandato da Khamis, uno dei figli di Gheddafi. «Ci sono pesanti bombardamenti sulla città con carri armati, armi pesanti e mortai mentre i ribelli stanno cercando di resistere con mezzi di fortuna.



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«Loro (le forze fedeli al rais) non hanno pietà e sono estremamente brutali», ha detto un cittadino di Zawiya, contattato da Al Jazeera. Nel frattempo, è colpi di arma da fuoco sono stati uditi provenire dal quartier generale di Gheddafi, la caserma di Bab al-Aziziya, a quanto riporta il quotidiano al-Sharq al-Awsat. Pare che sia durata una ventina di minuti e che in essa avrebbero perso la vita tre ufficiali libici.

 

E mentre l’aviazione militare effettua una nuova incursione su Ras Lanouf, un C130 dell’Aeronautica Militare Italiana è partito oggi alla volta di Djerba con a bordo il necessario per poter allestire un centro di coordinamento per le operazioni di assistenza umanitari. In gran Bretagna, invece 200 militari sono in stato di allarme per prendere parte, laddove necessario a operazioni umanitarie e di sgombero