Le forze aeree militari bombardano il terminal petrolifero di Ras Lanuf, città che si trova nella parte orientale della Libia. La notizia è stata riportata da inviati della France Press: gli insorti hanno risposto all’attacco aereo con l’artiglieria contraerea.

Gli attacchi aerei fanno parte della controffensiva di Gheddafi per riprendere il controllo della parte del paese caduto in mano ai ribelli. Bombardamenti e scontri anche a Bin Jawad, paese che si trova a 30 chilometri a ovest della stessa Ras Lanouf. Ci sarebbero stati 12 morti e sei feriti. La situazione attuale sembra indicare una avanzata delle forze governative che starebbero incalzando i ribelli ormai incapaci di proseguire il loro attacco. La televisione di stato annuncia che l’esercito di Gheddafi sta dirigendosi verso Bengasi, roccaforte della rivoluzione libica, mentre la controffensiva governativa sta cominciando a prendere di mira anche Misurata, la terza città della Libia a 150 chilometri da Tripoli.



Come dice l’esperto di politica estera Robi Ronza in un articolo pubblicato su IlSussidiairo.net, sembra attuarsi la situazione che vede “la storica linea di frattura tra i due territori tra loro eterogenei e antagonistici di cui la Libia si compone, la rivolta è scoppiata e si è consolidata in Cirenaica ma sembra non possa affatto facilmente estendersi alla Tripolitania”. Gheddafi d’altro canto dato per spacciato a inizio rivoluzione sembra rinsaldare sempre di più il suo potere.



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