La nato e l’ONU rivolgono un ultimatum a Gheddafi: Se non smettono gli attacchi contro i civili non escludiamo qualunque opzione di intervento. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha detto che «se Gheddafi e il suo regime continueranno ad attaccare sistematicamente la popolazione civile, non posso immaginare che la comunità internazionale e l’Onu rimangano a guardare».



Il responsabile dell’alleanza atlantica ha però precisato che non è previsto un intervento militare: «Sia chiaro noi non abbiamo alcuna intenzione di intervenire in Libia. Ma ci stiamo preparando ad ogni eventualità. Siamo comunque ben consapevoli che un intervento militare dall’esterno potrebbe creare una reazione da parte del mondo arabo e per questo siamo in stretto contatto sia con la Lega araba che con l’Unione africana». E’ intervenuto comunque il ministro degli interni italiano Maroni, che ha fatto precisa richiesta: “Sarebbe un nuovo Afghanistan”. Gli ha fatto eco il responsabile degli esteri Frattini: “Abbiamo conoscenze migliori di altri. Stabilite relazioni con il Consiglio nazionale libico, con discrezione”.



La controffensiva delle forze fedeli a Gheddafi prosegue da stamane con bombardamenti e attacchi nella zona orientale del paese, quella in mano ai ribelli. La televisione di stato libica ha annunciato che le forze fedeli al colonnello Gheddafi sono dirette a Bengasi, roccaforte dell’opposizione quasi mille chilometri a est di Tripoli.

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