La notizia non è confermata, ma il pensiero di tutti è che su uno dei tre aerei partiti dalla Libia verso Vienna, Il Cairo e Atene ci possa essere il leader libico Muhammar Gheddafi. L’ipotesi della fuga del Colonnello ha preso corpo unendo una serie di indizi come la chiusura di alcune ore del traffico aereo dell’aeroporto internazionale di Tripoli.
A bordo del Falcon 900 appartenente al leader libico Muammar Gheddafi entrato stamane nello spazio aereo greco per poi dirigersi in Egitto dove è atterrato, vi sarebbero state due persone di cui non è stata comunicata l’identità da parte del pilota. Lo affermano i media greci secondo i quali sul Falcon vi sarebbe stato un figlio di Gheddafi, ma tale informazione non è stata confermata.
Voli cancellati, impossibile partite nè arrivare. C’è un filo di ironia amara se si pensa che uno dei proclami di Gheddafi è stato proprio quello rilasciato nel corso di una intervista alla televisione turca: “Se imporranno la no-fly-zone prenderemo le armi” contro l’Occidente, questo è chiaro. Perché il popolo libico vedrebbe quella che per il Rais è la verità, cioè che si è scatenata una guerra per il possesso del petrolio libico.
Ma questa non è l’unica minaccia di Gheddafi: se la rete terroristica di Al Qaeda si impadronisse del suo Paese – ha dichiarato – l’intera regione fino a Israele si troverà in preda al caos. “La comunità internazionale ha cominciato a comprendere ora che siamo noi a impedire a Osama bin Laden di prendere il controllo della Libia e dell’Africa”, ha aggiunto il Colonnello.