Il video di un carro armato utilizzato da Gheddafi per attaccare la popolazione civile è stato mostrato durante una conferenza stampa della Nato. Intanto i ribelli dicono no al cessate il fuoco.

Le forze dell’Alleanza nord-atlantica hanno distrutto un carro armato delle milizie pro Gheddafi impegnato nell’attacco dei civili. Il video dell’obiettivo centrato è stato mostrato in conferenza stampa dalla portavoce della Nato Oana Lungescu che ha sottolineato come le forze governative siano responsabili di attacchi indiscriminati nei confronti della popolazione civile anche nelle città di Beega e di Las Lanuf.



Nel frattempo da parte dei ribelli sarebbe giunto un secco no all’ipotesi di “cessate il fuoco” se prima il Colonnello non abbandonerà il Paese. La decisione arriva dopo che dal Rais sarebbe giunta voce della volontà di accettare una tregua, come la road map proposta dall’Unione africana prevedeva.  Perché si dia il via libero ad un negoziato il Consiglio di transizione pone come condizioni il riconoscimento delle libertà di espressione e il ritiro del Colonnello dalle aree occupate e da Tripoli. «La gente deve essere autorizzata ad andare in strada per esprimere la propria opinione e i soldati devono tornare nelle loro caserme», ha dichiarato il portavoce del’organismo sotto il quale si sono costituiti i ribelli,  Chamseddine Abdelmaoula. «Se la gente si sentirà libera di uscire e di andare a manifestare a Tripoli –ha aggiunto – , immagino che tutta la Libia sarà liberata in un lasso di tempo molto breve».



Nel frattempo, l’Unione Africana prosegue nella sua opera di mediazione. Una delegazione guidata dal presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, aveva in precedenza convinto Gheddafi ad accettare la Road Map.

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