Il test effettuato dalle forze armate statunitensi con il Maritime Laser Demonstrator ha avuto successo. Un bersaglio in movimento è stato colpito a due chilometri di distanza.
Le forze armate degli Stati Uniti hanno provato, con successo, l’efficacia di un «High Energy Laser», colpendo un piccolo gommone bersaglio situato a due chilometri di distanza nel mare agitato. Il laser ad alta energia, il Maritime Laser Demonstrator (Mld) è stato montato su una nave da guerra, la Paul Foster, vicino all’isola di San Nicolas, nel Pacifico, ed riuscito a centrare perfettamente l’obiettivo. Si tratta, sostengono i ricercatori, di «un ottimo deterrente da utilizzare in battaglia accanto alle armi tradizionali».
L’arma iper-tecnologica ha sparato un fascio di energia da 15 kilowatt di potenza, riuscendo a far incendiare il gommone nell’arco di pochi secondi. Un filmato mostra l’esecuzione dell’esperimento. Si tratta di un video che, in realtà, ha ben poco di spettacolare. Ma, al di là dell’effetto scenico, il risultato è sorprendente se si pensa che il piccolo gommone è stato centrato a un miglio di distanza (1,8 chilometri), con il mare agitato e la presenza di acqua salata, tutti fattori che potevano inficiare l’efficacia del raggio.
Oltre che in battaglie navali, la nuova arma si potrebbe rivelare decisiva in casi di attacchi terroristici, o in grado di fermare missili in arrivo anche se, per quanto riguarda quest’ultima ipostesi, servirebbero almeno 100 kilowatt di potenza. Il Maritime Laser Demonstrator è stato sviluppato dalla Northrop Grumman, assieme all‘Office of Naval Research della US Navy, ed è costato 98 milioni di dollari e tre anni di lavoro.
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