Mentre misurata viene bombardata dai missili di Gheddafi, il ministro degli Esteri Frattini esprime la perplessità del governo italiano ad incentivare lo sforzo bellico.

Misurata è stata crivellata dai missili Grad delle forze fedeli e Gheddafi. Ne sono stati sparati 80. 8 insorti sono morti, 20 sono rimasti feriti.  I ribelli chedono che la Nato intervenga, altrimenti sarà un massacro. La stessa richiesta avanzata dagli insorti nei confronti del governo italiano, al quale chiedono di iniziare a partecipare ai bombardamenti delle forze della coalizione. Ipotesi sulla quale il ministro degli Esteri Franco Frattini non nasconde grosse perplessità. Il governo italiano «è riluttante – spiega – ad accettare l’appello fatto alla coalizione» perché via sia un maggiore sforzo bellico, in particolare il coinvolgimento nei raid aerei. Il titolare della Farnesina, parlando a margine del Consiglio dei 28 membri dell’Alleanza NordAtlantica ha precisato che «l’Italia prenderà una decisione collegiale nel Consiglio dei ministri, ma vi è riluttanza».



In merito all’uscita di sciena del Colonnello, poi, si è detto convinto che sia legata ad «una forte insistenza politica», ma anche «militare ed economica» da un lato,  e alla «necessità di aiutare il Consiglio nazionale di transizione libico», dall’altra. Secco il “no”, invece, sulla possibilità di fornire armi ai ribelli, mentre «ritengo però – dice – che sostegni di tipo militare non letale, come apparati di radiocomunicazione, veicoli, strumenti per la visione notturna e per individuare azione e attrezzature militari del regime, siano da considerare»



CLICCA > QUI SOTTO PER IL VIDEO DI MISURATA BOMBARDATA

Leggi anche

TURISMO/ La Scuola italiana di ospitalità sbarca in Egitto con il Campus Enrico Mattei