«I gruppi salafiti si sono diffusi nella Striscia di Gaza soprattutto in seguito al colpo di Stato compiuto nel 2007 da Hamas, che ha consentito l’islamizzazione dell’area permettendo una lenta infiltrazione dei movimenti radicali che si ispirano ad Al Qaeda». Michael Herzog, Brigadiere Generale della riserva dell’esercito israeliano, International Fellow del Washington Institute for Near East Policy, e che scrive spesso sul quotidiano Haaretz, spiega così le trasformazioni nella Striscia di Gaza all’origine del rapimento del cooperante italiano Vittorio Arrigoni. Un gruppo salafita ha catturato ieri il 36enne, annunciando in un video diffuso su Youtube che se entro 30 ore Hamas non rilascerà alcuni prigionieri salafiti, l’italiano morirà (AGGIORNAMENTO, poco prima dell’alba Hamas ha reso noto di aver trovato il corpo di Arrigoni, ucciso prima dell’ultimatum e anche questo fatto conferma l’analisi di Herzog in questa intervista rilasciata solo poche ore prima ndr). Raggiunto telefonicamente a Gerusalemme da Ilsussidiario.net, Herzog rivela le ragioni della diffusione del terrorismo internazionale in una zona che, ai tempi del partito Fatah di Yasser Arafat, era attraversata da rivendicazioni di carattere esclusivamente nazionalistico.



Herzog, chi c’è dietro le persone che hanno catturato Arrigoni?

I salafiti sono divisi in diversi movimenti. Quello che sembra coinvolto in questo caso è Tawhid wal-Jihad, che significa «Monoteismo e Jihad». Sono affiliati alla Jihad internazionale e ad Al Qaeda, ed è nota la loro identificazione con queste realtà. Nella striscia di Gaza ci sono altri gruppi affiliati ad Al Qaeda, e ciò che vogliono non è solo imporre la Sharia, cioè la legge islamica come guida della vita quotidiana dei musulmani, un obiettivo che fa parte anche del programma di Hamas. I salafiti vogliono anche ritornare a un’applicazione della Sharia molto più rigorosa, tradizionalista ed estremista. Non sono aperti a uno stile di vita moderno, vogliono stabilire una dominazione islamica che trascenda lo Stato nazionale, ma inglobi l’intera Ummah, cioè la comunità musulmana di tutti gli Stati islamici del mondo. I salafiti interpretano l’Islam in una forma davvero estrema, ancora più di Hamas.



Per quali motivi i movimenti palestinesi hanno perso il carattere nazionalistico proprio di Fatah?

La stessa Hamas ha contemporaneamente un programma nazionale e degli obiettivi religiosi islamici. I salafiti ritengono invece che l’impegno e l’affiliazione religiosa dovrebbero trascendere l’identità nazionale. Vanno oltre i confini politici, nei quali non credono. Sposano un programma religioso estremista, credono nella violenza, vogliono far avanzare i loro obiettivi religiosi e non si fermeranno a nessun limite.

Che cosa mi dice in particolare di Tawhid wal-Jihad, l’organizzazione che secondo la stampa israeliana avrebbe rapito Arrigoni?



Questa organizzazione, che sarebbe dietro al rapimento del cittadino italiano, è ormai conosciuta da diversi anni e nel 2006 è stata coinvolta in attacchi terroristici ai danni di turisti nel Sinai. Tawhid wal-Jihad ha attaccato alcuni hotel e ristoranti e ucciso diverse persone. Si tratta certamente di un gruppo pericoloso, e che deve essere considerato come tale (AGGIORNAMENTO, poco prima dell’alba Hamas ha reso noto di aver trovato il corpo di Arrigoni, ucciso prima dell’ultimatum e anche questo fatto conferma l’analisi di Herzog in questa intervista rilasciata solo poche ore prima ndr).

Sono tutti palestinesi, o tra di loro ci sono anche elementi da altri Stati arabi?

Sono assolutamente palestinesi e si sono insediati a Gaza, pur essendoci anche alcuni beduini nel Sinai che stanno collaborando con loro.

Che cosa vogliono questi movimenti?

La questione di fondo è il governo di Hamas, in quanto i salafiti minacciano il predominio di Hamas su Gaza. In passato ci sono già stati degli scontri tra le forze di Hamas e le organizzazioni salafite. Per esempio l’anno scorso a Rafah uno dei movimenti salafiti ha dichiarato di volere creare un emirato e ci sono stati degli scontri nella moschea, con 25 persone che sono rimaste uccise.

Ma quanto sono diffusi i salafiti nella striscia di Gaza?

Non sono l’elemento dominante, in quanto la striscia di Gaza è ancora controllata da Hamas e da altri gruppi, che ovviamente sono già di per sé abbastanza estremisti. Ma i salafiti hanno visto la loro forza crescere nel corso degli ultimi due anni. Alcuni di questi gruppi sono affiliati con Al Qaeda, e negli anni recenti si sono sviluppati. Parte del problema è che quando Hamas ha conquistato il potere con il colpo di Stato nel 2007, pur essendo un movimento jihadista, ha dovuto fronteggiare l’amministrazione quotidiana nella striscia di Gaza. Questo ha dato spazio alle critiche del movimento salafita.

Quali sono le ragioni della diffusione dei salafiti nella striscia di Gaza?

L’infiltrazione di queste ideologie nella striscia di Gaza è molto lenta, ma sta avvenendo. Ed è incominciata dopo che Hamas ha conquistato Gaza, aprendo la Striscia alle influenze religiose: un cambiamento di cui i gruppi salafiti si sono avvantaggiati. In secondo luogo dopo il sanguinoso colpo di Stato avvenuto a Gaza nel giugno 2007, e con cui ha spodestato Fatah, Hamas ha dovuto fronteggiare l’onere di governare. Compiendo una sorta di equilibrismo tra l’ideologia e il fervore jihadista da una parte, e la realtà del governo dall’altra. Questo li ha portati per esempio ad accettare un temporaneo cessate il fuoco in Israele, suscitando così i malumori del movimento jihadista dei salafiti. Questi ultimi infatti hanno avuto la percezione che, nonostante Hamas fosse un movimento islamista, la sua prospettiva non era più sufficientemente religiosa e ideologica. Un aspetto che si è combinato al fatto che Hamas non è stato in grado di risolvere alcuni problemi e che la situazione economica in Gaza inoltre non è stata particolarmente positiva.

In che senso l’apertura alle influenze religiose avrebbe avvantaggiato Hamas?

Non appena Hamas ha stabilito il suo dominio su Gaza, è iniziato un lento processo di islamizzazione della Striscia, con un’espansione del numero di moschee, dell’educazione islamica, della Sharia e di altri aspetti di questo tipo. Questo ha aperto la strada affinché i movimenti islamisti radicali si diffondessero in Gaza. Mentre in precedenza, quando Fatah controllava Gaza, non consentiva che avvenissero tali attività. Hamas quindi consentendole ha aperto la strada alla diffusione dei movimenti salafiti.

 

(Pietro Vernizzi)