Uno strano censimento dei cristiani, molto simile ad una schedatura, sta venendo effettuato in India. Si teme possa trattarsi del preludio ad una nuova ondata di persecuzioni.

I cristiani dell’India, ancora una volta, si trovano a dover affrontare persecuzioni e pesanti discriminazioni. Nello stato di Madhya Pradesh le autorità locali hanno dato vita ad un censimento che ha tutto il sapore della schedatura. Ne ha dato notizia l’agenzia di stampa Fides, spiegando che le forze di polizia hanno messo in atto una verifica sul numero e sulle attività economiche condotte dai cristiani delle comunità della zona e sulle loro proprietà immobiliari.



L’intento del provvedimento appare quanto mai discriminatorio in virtù del fatto che, proprio a marzo, nello Stato indiano sono stati pubblicati i dati del censimento nazionale. Un’iniziativa, quindi, definita «inspiegabile e sospetta», tanto più che numerosi cristiani, per render conto delle proprie attività e dei propri possedimenti, sono stati sottoposti a interrogatori di svariate ore.



«Non sappiamo le ragioni e le conseguenze che potrebbe avere il provvedimento», ha dichiarato il portavoce della Conferenza episcopale in India, padre Joseph Babu Karakombil. «Una simile iniziativa venne presa nel Gujarat nel 1998 e si è verificata anche in altre occasioni e che furono atti che prepararono una massiccia offensiva degli estremisti indù contro i cristiani» ha aggiunto, sottolineando come il partito al potere nello Stato, il Baratiya Janata Party (Bjp), continui a «perseguire un’agenda nazionalista e a sostenere i gruppi fondamentalisti».



La comunità cattolica ha chiesto di fermare i censimenti, mentre, in attesa della Pasqua, c’è preoccupazione per possibili nuovi attacchi: «Temiamo – ha detto il portavoce – che negli Stati indiani dove il Bjp è al potere possano verificarsi incidenti anticristiani. I gruppi fondamentalisti sono molto forti e ricevono finanziamenti da Paesi stranieri per perseguire i propri scopi».