In dieci tappe la vita del ricercato numero 1 del terrorismo internazionale, Osama Bin Laden, ucciso ieri dalle forze Usa. Ecco di seguito i momenti salienti della latitanza di Bin Laden, dalla guerra in Afghanistan contro l’Unione Sovietica alla morte ad Abbottabad.

A 22 anni si unisce alla guerra di liberazione del Paese dall’invasione sovietica. Nel 1984, dopo avere ereditato la fortuna del ricco padre, la investe per pagare i viaggi, gli alloggi e il vitto ai combattenti della jihad (clicca qui).



Nel ’92, è coinvolto nell’attacco al Gold Mihor Hotel, nello Yemen, dove restano uccise due persone. E’ il primo attentato terroristico di Al Qaeda, che cita una fatwa secondo cui l’uccisione di qualcuno che si trova vicino a un nemico è giustificata dal fatto che le vittime innocenti andranno in paradiso.

Sempre nel 1992 il governo saudita manda Bin Laden in esilio in Sudan, dove il terrorista fonda una base per le operazioni dei mujaheddin a Khartoum. Qui dà vita alla Egyptian Islamic Jihad (EIJ), che nel 1995 tenta di assassinare Hosni Mubarak.



Negli anni ’90, Bin Laden invia centinaia di volontari dall’Afghanistan alla Bosnia-Erzegovina, creando una vera e propria unità di mujaheddin, chiamata El Moujahed, in una fattoria abbandonata su una collina (clicca qui). 

Il 17 novembre 1997, il massacro di Luxor in Egitto uccide 62 civili. Sei uomini sequestrano un pulmino e lo utilizzano per attaccare turisti sparando raffiche contro di loro. I superstiti sono uccisi con un colpo alla testa ed è tagliata loro la gola (clicca qui).

Il terroristi di Al Qaeda dirottano quattro aerei passeggeri. Due sono fatti schiantare contro il World Trade Center, mentre uno precipita sulla sede del Pentagono ad Arlington, in Virginia. In tutto si contano 2.974 vittime, mentre i dirottatori morti sono 19 (clicca qui).



Nel dicembre 2001 l’esercito Usa assedia le montagne di Tora Bora, dove si trova nascosto Bin Laden. Al Qaeda si trova in serie difficoltà e negozia una tregua, riuscendo così a far fuggire Bin Laden (clicca qui).

L’11 dicembre 2005, una lettera di Atiyah Adb al-Rahman indirizzata ad Abu Musab al Zarqawi indica che Bin Laden e i comandanti di al Qaeda hanno la loro base nella regione pakistana del Waziristan. Atiyah chiede a Zarqawi di inviare messaggeri in Waziristan in modo da consentire loro di incontrare i loro «fratelli» (clicca qui).

Il 15 gennaio 2010 l’Fbi pubblica delle foto di Osama di Laden invecchiate in modo digitale, mostrando come può apparire dopo una latitanza di una decina di anni. Più tardi si scoprirà che in realtà era stata utilizzata un’immagine del politico spagnolo Gaspar Llamazares (clicca qui).

Il 1 maggio 2011 Barack Obama annuncia che Osama è stato ucciso nel corso della giornata da «un piccolo gruppo di americani» che agivano sotto gli ordini diretti del presidente Usa. L’azione sotto copertura è avvenuta ad Abbottabad, in Pakistan, 32 miglia a nord di Islamabad (clicca qui).

(Pietro Vernizzi)

 

 

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