Una colonna di fumo alta almeno venti chilometri. In Islanda si è risvegliato il vulcano Grimsvötn, situato nel sud-este del Paese, sul ghiacciaio Vatnajokull, una zona disabitata dell’Islanda. Si trova su quello che è il più grande ghiacciai dell’isola e ha sta lanciando in cielo una colonna di fumo alta almeno venti chilometri. Torna dunque l’incubo vulcano dall’Islanda, che lo scorso anno con un’altra eruzione mandò polveri vulcaniche sui cieli di mezza Europa costringendo per gironi al blocco dei voli internazionali. In Islanda al momento è già stato disposta la chiusura dello spazio aereo. L’aeroporto principale infatti, Keflavik, sarà chiuso per tutta la giornata di oggi. Adesso si osserverà lo stato del vulcano: se l’eruzione dovesse continuare, le ceneri raggiungerebbero la Gran Bretagna, cominciando già da domattina con la Scozia. Quindi il nord della Francia e poi anche la Spagna. L’anno scorso, più o meno nello stesso periodo – era il mese di aprile – fu il vulcano Eyjafjöll a causare il blocco dei voli europei. Si trattò della più grande chiusura degli spazi aerei d’Europa di sempre, con più di 100mila voli annullati. Il provvedimento fu necessario per evitare che le polveri sottili vulcaniche ostruissero i motori degli aeroplani. Adesso si cerca di capire se questa nuova eruzione possa potare lo stesso tipo di problematica. Il fatto è che questo vulcano, come l’altro, si trova sotto uno spesso strato di ghiaccio ed è proprio l’interazione tra acqua fredda e magma caldo a provocare la formazione delle dannose particelle.