La nube vulcanica proveniente dall’Islanda comincia a fermare i voli. Sono già 252 infatti i voli annullati in Scozia e Irlanda del Nord, i primi due paesi a essere colpiti dal fenomeno. Ma l’Inghilterra lancia messaggi rassicuranti: la cenere del vulcano Grimsvoetn non dovrebbe causare i problemi che l’altro vulcano islandese provocò giusto un anno fa. Lo ha detto il ministro die trasporti britannico sottolineando che non ci saranno chiusure totali. Nuove strategie di sicurezza infatti rendono la situazione più facile da affrontare. Chiusi al momento gli aeroporti di Glasgow e Edimburgo e anche quelli di Aberdeen e Inverness. La Ryanair protesta per misure che definisce non necessarie: sono 36 i voli della compagnia low cost che sono stati fermati. «Ryanair ritiene che non ci siano rischi per la sicurezza per gli aerei che operano verso e dalla Scozia e, insieme ad altre linee aeree, reclamerà con il ministero dei Trasporti e le autorità di regolamentazione per le ultime, ingiustificate cancellazioni» dice il sito ufficiale della compagnia aerea. Intanto la nube sta raggiungendo anche la Scandinavia spinta da venti che spirano verso est.



Ciò ha costretto alla chiusura degli scali di Stavanger e Kamroey nella Norvegia occidentale, causando poi ritardi ai voli da e verso la Danimarca. La quale ha chiuso lo spazio aereo nord occidentale ai voli  a un’altezza inferiore ai 6mila metri. Tutto questo mentre ieri sera l’Islanda stessa ha riaperto il proprio spazio aereo, segno che la nube vulcanica viaggia ormai lontano dal vulcano che l’ha generata.



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