Una nave rompighiaccio russa è stata costretta a tornare in porto dopo che si era verificata una perdita di materiale radioattivo. E’ successo nelle ultime ore nel mare di Barents, nel nord ovest della Siberia. Per l’agenzia russa per la flotta nucleare si tratta di un incidente irrilevante e con un livello zero rispetto alla scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici (Ines). Secondo Pavel Felgenhauer, esperto militare indipendente, si tratta invece di un incidente serio. Ha dichiarato infatti l’esperto: “Simili reattori non costituiscono una vera e propria minaccia per l’ambiente, ma una fuga radioattiva, anche se debole, è un incidente serio”. Insiste l’agenzia federale della flotta nucleare russa:  è stato registrato un lieve aumento della radioattività nell’aria è stato rilevato nel sistema di ventilazione della stanza del reattore, ma niente di assolutamente preoccupante. L’incidente si sarebbe verificato quando la nave, la Taimyr, stava lasciando il fiume siberiano Ienissei che si getta bell’Oceano Artico. Accortisi dell’incidente, sono tornati verso il porto di Mourmansk nel mare di Barents dove ha sede la più grande flotta di navi rompighiaccio a propulsione nucleare. Il motivo della perdita di materiale radioattivo potrebbe essere stata individuata nel sistema sigillante del primo involucro del reattore.



“Quello che ci preoccupa più di tutto – ha dichiarato Andrei Smirnov, responsabile della Rosatom, citato dall’agenzia Ria Novosti – è riuscire a navigare senza problema al porto di arrivo che dista duemila chilometri. Se la situazione dovesse peggiorare il sistema del reattore sarà fermato e comincerà il processo di raffreddamento”.



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