Torna in Egitto la violenza interreligiosa. Una chiesa coopta è stata data alle fiamme dai musulmani, hanno detto che pensavano che dentro l’edificio una donna che voleva convertirsi all’Islam era tenuta prigioniera dai cristiani. Il risultato di una notte di scontri al Cairo è di undici morti e di circa 150 feriti. Una situazione pesantissima, che ha obbligato il premier egiziano Sharaf a convocare una riunione di emergenza del governo per affrontare la situazione. Gli incidenti sono scoppiati nel quartiere di Imbaba, una zona molto popolare della capitale egiziana. Dopo che la chiesa è stata incendiata è intervenuto l’esercito effettuando numerosi arresti. Per il Gran Muftì Ali Gomaa, una delle massime autorità religiose islamiche d’Egitto, i colpevoli di questi incidenti non possono essere definiti persone religiose, né cristiani né musulmani. Ha anche chiesto a tutti di non mettere in pericolo la sicurezza del Paese.