Tre mesi. Tanto durerà la proroga della missione della Nato in Libia. La Unfied Protector – questo è il nome con cui la presenza dei militari dell’Alleanza è stata legittimata dalla risoluzione Onu  – sarà prolungata di 90 giorni. Inizialmente sarebbe dovuta scadere il 27 giugno. Si concluderà, quindi, il 27 settembre. «Con questa decisione la Nato e i suoi partner inviano un chiaro messaggio al colonnello Muammar Gheddafi», è stato il commento di Anders Fogh Rasmussen, segretario generale dell’Alleanza atlantica. «Siamo determinati – ha aggiunto – a continuare le nostre operazioni per proteggere il popolo della Libia». Questa, infatti, è la condizione posta dalle Nazione Unite perché i raid aerei godano dell’avvallo del diritto internazionale: l’uso della forza allo scopo di proteggere la popolazione libica. Dalla Farnesina giunge soddisfazione per la decisione assunta. «E’ stato trovato un consenso per il rinnovo della missione, che sta funzionando bene e sta portando gli effetti desiderati», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Maurizio Massari. «Il rinnovo era necessario – ha proseguito -, perché i tre obiettivi della missione non sono stati ancora pienamente raggiunti, anche se siamo sulla buona strada e siamo convinti che il tempo sia dalla nostra parte». 



Tali obiettivi consistono nelle cessazioni delle violenze sui civili, nel ritiro delle truppe rimaste fedeli a Gheddafi e del completo dispiegamento degli aiuti umanitari. E’ quanto ha stabilito il vertice di Berlino del 14 aprile, dove sono stati convocati i ministri degli esteri della Nato. Oggi, intanto, Tripoli sarebbe stata colpita da almeno sei esplosioni. E’ quanto ha riferito un corrispondente dell’afp, il quale ha precisato che non è stato possibile capire quali siano stati gli obiettivi colpiti. 

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