E’ morto Swami Nigamananda, un leader spirituale indù noto in tutto il territorio indiano. Il guru, di 34 anni, è venuto a mancare dopo aver osservato per 4 mesi lo sciopero della fame. La sua clamorosa iniziativa è nata dalla volontà di denunciare agli occhi del mondo la corruzione e salvare il fiume Gange, il corso d’acqua sacro per la tradizione indù, dall’inquinamento. La sua manifestazione aveva avuto inizio il 19 febbraio.



In seguito il santone era  stato ricoverato nell’ospedale di Dehradun, nel nord dell’India, dove è morto in seguito a complicazioni giunte causa della sua protesta non violenta. Oltre a maggiori controlli per fermare l’inquinamento delle acque del Gange, Nigamananda chiedeva che si ponesse fine allo sfruttamento illegale delle miniere dello Sato dell’Uttarakhand. La stampa locale lo ha ribattezzato “Il santo che si è sacrificato per il fiume sacro”. Nel frattempo, le autorità dello stato dell’Uttarakhand, dove si trova il ghiacciaio dal quale si origina il Gange, hanno deciso di aprire un’inchiesta per accertare effettivamente le cause del decesso.



IL VIDEO DI TOUTUBE SU NIGAMANANDA

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