Il segretario di Stato americano Hillary Cliton lancia l’allarme. L’Onu aveva già lanciato in passato il medesimo avvertimento: le truppe del colonnello Gheddafi usano lo stupro di massa come arma di guerra. E’ già stata aperta una inchiesta presso la Corte penale internazionale dell’Aja, ma la Clinton ha voluto insistere sul fatto per richiamare l’attenzione su quanto sta succedendo nel conflitto civile libico. Il segretario di Stato si è detto seriamente preoccupato per le notizie che arrivano dalla Libia dove le truppe di Gheddafi userebbero lo stupro di massa come arma per terrorizzare i ribelli e come strumento di guerra. La Clinton ha avuto parole di elogio per le donne che hanno avuto il coraggio di denunciare quanto sta accadendo nei loro confronti. E’ necessario, ha aggiunto, una inchiesta che porti ogni responsabile davanti a una corte di giustizia. Lo stupro come arma di guerra non è purtroppo una novità, una pratica in atto già ai tempi della Seconda guerra mondiale quando le truppe russe che avanzavano verso Berlino si resero autori di tale pratica. E poi di nuovo durante la guerra civile jugoslava.
Ma Hillary Clinton ha denunciato le violenze sessuali non solo in Libia ma anche in tutto il nord Africa, e anche in Siria, dove i manifestanti per la democrazia e le riforme subiscono aggressioni sessuali, stupri e anche il cosiddetto test della verginità. Atti che violano la dignità umana di base, ha concluso la Clinton.