La Cina attacca Gmail. Google denuncia il tentativo di alcuni hacker di rubare le password di centinaia di account del proprio sistema di posta elettronica. Tra gli utenti cui sarebbe stata attaccata al casella postale, diversi funzionari del governo americano, militari, giornalisti, attivisti politici cinesi, funzionari di diverse nazioni asiatiche e specialmente della Corea del Sud. Secondo BigG gli hacker proverrebbero da Jinan, capitale della provincia di Shandong, nella Cina orientale. Lì si trova uno dei sei uffici di ricognizione tecnica appartenente all’Esercito di liberazione popolare oltre alla “Lanxiang vocational school”, una scuola di alta specializzazione tecnica dove il governo recluta talenti informatici. Si tratta dello stesso college che, l’anno scorso, gli investigatori Usa misero in relazione con un attacco informatico ad una ventina di aziende hi-tehc. Secondo Bruce Schneier, capo della sicurezza tecnologica di British Telecom, non sembra – tuttavia – che l’attacco abbia utilizzato tecniche particolarmente elaborate. Gli hacker, inoltre, volevano attaccare i singoli utenti, e non le infrastrutture di Google, come un anno fa.
La portavoce del ministero degli Esteri cinese, dal canto suo, smentisce tutte le accuse definendole «completamente infondate». Poi, ha aggiunto di «non poter accettare» che l’hackeraggio sia collegato alla Cina, «che si oppone invece a qualsiasi tentativo di pirateria informatica» In ogni caso, Washington dopo la denuncia, indaga, mentre l’Fbi sta collaborando con BigG.